alfa-fetoproteina
sf. [alfa+feto+proteina]. Proteina fetale che si può riscontrare, in particolari casi, anche nell'adulto. Si tratta di una glicoproteina simile all'albumina; è una proteina fetale che viene secreta nel fegato, nel tratto gastrointestinale e nella membrana vitellina fetale, per giungere attraverso il flusso sanguigno nel liquido amniotico e per la placenta nel siero materno. Non viene più prodotta durante l'accrescimento mentre può essere espressa nuovamente in corso di neoplasia, come il carcinoma del fegato e il carcinoma del testicolo. Si comporta allora come antigene ed è espressione di una malattia che riporta allo stato fetale alcuni processi produttivi dell'organismo adulto. Durante la gravidanza l'alfa-fetoproteina, per passaggio transplacentale, raggiunge valori elevati nel sangue materno. Negli ultimi anni l'alfa-fetoproteina è stata utilizzata con successo anche come marcatore per la diagnosi prenatale della sindrome di Down e per la diagnosi precoce di alcuni tumori (fegato, testicolo). In particolare, per la diagnosi prenatale della sindrome di Down è stato messo a punto un test (detto triplo-test), che analizza nel sangue materno i livelli di alfa-fetoproteina insieme a quelli dell'estriolo non coniugato e della gonadotropina corionica. In tal modo si stima che sia possibile identificare precocemente il 60% dei casi di sindrome di Down nel feto, contro il circa 35% consentito dalla misurazione della sola alfa-fetoproteina, e oltretutto con un esame non invasivo per il feto. Per la diagnosi di tumore del testicolo l'alfa-fetoproteina è considerata un marcatore soprattutto per quanto riguarda il rischio di recidive dopo l'asportazione del testicolo colpito dal cancro; per il carcinoma epatocellulare, misurando le diverse varianti dell'alfa-fetoproteina nelle persone con cirrosi da epatite cronica B o C sarebbe possibile predire in quali di essi la malattia potrà evolvere in cancro del fegato.