Pésaro (città)
Indicecapoluogo della provincia di Pesaro e Urbino, 11 m s.m., 126,56 km², 93.488 ab. secondo una stima del 2007 (pesaresi), patrono: san Terenzio di Luni (24 settembre).
Pesaro. Il Palazzo Ducale affacciato su piazza del Popolo.
De Agostini Picture Library/Titus
Pesaro. Il cortile del conservatorio ""G. Rossini"" con il monumento dedicato al compositore pesarese.
De Agostini Picture Library/A. De Gregorio
Generalità
La città è situata nel N delle Marche, lungo il litorale adriatico, sulla sponda destra del fiume Foglia. Il nucleo antico, nel quale è possibile riconoscere l'impostazione a scacchiera della città romana e la successiva struttura rettangolare medievale, nel sec. XV fu racchiuso entro una nuova cinta di mura dalla planimetria pentagonale. La città moderna si è espansa ordinatamente a vie rettilinee verso il mare e verso le pendici dei colli di San Bartolo e di Sant'Ardizio. Fino agli inizi del sec. XVII l'area intorno alla città era insalubre e paludosa a causa degli straripamenti del Foglia; per iniziativa del duca Francesco Maria della Rovere vennero compiuti vasti lavori di bonifica e canalizzazione, proseguiti nel secolo successivo, e il corso terminale del fiume fu adattato a porto; nel sec. XIX fu creato un nuovo porto ottenuto con lo sbarramento e la deviazione più a N della foce del Foglia.
Storia
Antichissima città italica, appartenne ai Piceni, agli Etruschi e ai Galli Senoni. Divenne colonia romana (Pisaurum) nel 184 a. C. Durante il periodo barbarico subì stragi e devastazioni. Passata sotto i Bizantini e ricostruita da Belisario (544), con Ancona, Fano, Rimini e Senigallia formò la Pentapoli marittima. Nel sec. VII venne occupata da Pipino re dei Franchi e da questi donata alla Chiesa (756). Nel sec. XII raggiunse la libertà comunale; agli inizi del sec. XIII fu infeudata agli Estensi. Ribellatasi all'impero, fu costretta all'obbedienza dal re di Sicilia Manfredi (1259), ma alla morte di questi tornò alla Chiesa (1266). Concessa in feudo ai Malatesta, rimase sotto il dominio di questa famiglia quasi ininterrottamente fino al 1445, quando fu ceduta ai Visconti. Brevemente occupata da Cesare Borgia (1500-03) e ritornata ai Visconti sino al 1512, la città andò poi ai duchi di Urbino che la tennero fino al 1631, anno in cui ritornò sotto il diretto dominio della Chiesa. Nel 1796 venne conquistata dai francesi e aggregata dapprima alla Repubblica Cisalpina (1797-99) e poi, dopo un effimero ritorno pontificio, al Regno Italico. Restituita al papa con la caduta di Napoleone, nel 1860 venne conquistata dalle truppe piemontesi ed entrò a far parte del nuovo Regno d'Italia.
Arte
Nonostante le distruzioni subite nella seconda guerra mondiale, la città conserva numerosi edifici medievali e rinascimentali. Oltre alla cattedrale, con facciata gotica (sec. XIII), si ricordano le chiese romanico-gotiche (sec. XIV) di Sant'Agostino, con bel portale del 1413, San Domenico e San Francesco. Notevoli il Palazzo Ducale (sec. XV-XVI), dalle forme rinascimentali, e il municipio. La rocca Costanza, iniziata da L. Laurana nel 1474, costituisce un tipico esempio di architettura militare marchigiana. Sulla strada panoramica per Gabicce si trova la villa Imperiale (sec. XV-XVI) con affreschi di G. Genga, Perin del Vaga, D. Dossi. Pesaro fu anche un importante centro ceramico già in età prerinascimentale. In un primo periodo (1396-1540 ca.) le fornaci produssero piatti e coppe decorate con una parca tavolozza orchestrata sui toni dell'azzurro cobalto, del giallo e del verde rame secondo lo stile detto “persiano”. Nel secondo periodo (1540-75 ca.) s'impose lo stile “istoriato” di maestri quali Gerolamo di Lanfranco da le Gabicce e di Orazio Fontana, caratterizzato dal frequente uso del color arancio con lustro giallo vivo. Nel terzo periodo (dalla seconda metà del Settecento sino alla fine dell'Ottocento) fiorirono le manifatture Casali e Callegari, con una produzione ispirata alla tradizione locale o a modelli stranieri.
Musei e biblioteche
I Musei Civici di Pesaro ospitano la Pinacoteca (che conserva, tra gli altri dipinti, la celebre Incoronazione della Vergine di Giovanni Bellini) e il Museo delle maioliche, nel suo genere il più importante d'Italia. Tra le biblioteche è da menzionare la Oliveriana fondata da A. degli Abati Olivieri, fu aperta al pubblico nel 1795. Possiede ca. 95.000 volumi e opuscoli, oltre 800 incunaboli, ca. 2000 manoscritti, tra cui importanti autografi di Mamiani e di Perticari. Pesaro è sede di un Istituto d'Arte della Ceramica e di un Conservatorio musicale dedicato a G. Rossini, tra i suoi più illustri cittadini (1792-1868).
Spettacolo
A Pesaro si svolge dal 1965 con periodicità annuale una mostra del nuovo cinema, dedicata in modo particolare alla produzione dei Paesi dell'Est e del Terzo Mondo. Vi si svolge inoltre dal 1980 il Rossini Opera Festival, dedicato alle opere di Rossini; la manifestazione ha acquisito fama internazionale per avere riproposto in prima esecuzione moderna molte dimenticate partiture di Rossini (soprattutto drammatiche), in collaborazione con la Fondazione Rossini, che cura, secondo moderni criteri musicologici, le edizioni critiche delle partiture.
Economia
Per la sua funzione amministrativa e per l'evoluzione industriale della sua economia, Pesaro esercita un notevole richiamo su buona parte del litorale e dell'entroterra provinciale; la città è stata tra i centri protagonisti del “miracolo economico marchigiano” degli ultimi due decenni del secolo scorso. Già nota in passato per le sue ceramiche, è oggi un vivace polo commerciale e industriale, con numerose imprese operanti nei settori alimentare, metalmeccanico, tessile, vetrario, dell'abbigliamento, del legno, del mobile e dei materiali da costruzione. Grande importanza economica hanno anche il turismo balneare, favorito da moderne strutture ricettive, e la pesca. Pesaro accoglie importanti infrastrutture militari.
Curiosità e dintorni
Vi sono nati il soprano Renata Tebaldi (1922) e l'attore Glauco Mauri (1930). In frazione Novilara si trova una necropoli picena.