Rìmini (città)
Indicecapoluogo della provincia omonima, 5 m s.m., 134,56 km², 138.465 ab. secondo una stima del 2007 (riminesi), patrono: san Gaudenzo di Rimini (14 settembre).
Generalità
Città della Riviera Adriatica, collocata presso la foce del fiume Marecchia, nell'estremità sudorientale della Pianura Padana. All'interno, sulla destra del Marecchia, è riconoscibile il nucleo urbano originario, caratterizzato dalla struttura irregolare, ma pressoché concentrica, del suo sistema viario e dai suoi monumenti d'età romana e rinascimentale di grande interesse storico e artistico. Con l'inizio dell'attività dei “bagni” (1843) e con la costruzione della ferrovia Bologna-Ancona si definì l'area balneare, che a partire dal 1870 visse una veloce espansione, intensificatasi dopo il 1920 con la costruzione dei grandi alberghi (tra cui il famosissimo Grand Hotel). Sorsero così i moderni quartieri residenziali (Rimini Marina, Rivabella, Viserba, Viserbella e Miramare), che si congiunsero progressivamente con Bellaria a NW e con Riccione a SE dando vita a una conurbazione costiera. L'attuale aspetto urbano, caratterizzato dalla prevalenza di edifici moderni, è dovuto anche alla ricostruzione seguita alla seconda guerra mondiale, durante la quale la città subì ingenti devastazioni. È sede vescovile.
Storia
Di origine umbro-etrusca, fu invasa dai Galli Senoni nel 400 a. C. Diventata colonia romana nel 268 a. C. con il nome di Ariminum, acquisì grande importanza per la sua posizione strategica all'incrocio delle vie Emilia, Popilia e Flaminia. Schierata con Mario e Cinna, venne devastata da Silla; nel 49 a. C. vi prese avvio la marcia verso Roma di Giulio Cesare. Munita di fortificazioni in età augustea, ospitò un concilio nel 359. Saccheggiata nel corso delle invasioni barbariche, subì a lungo il dominio dei Goti finché nel 538 fu conquistata dai Bizantini e unita alla Pentapoli Marittima. Passata nel sec. VIII dai Longobardi ai Franchi, venne donata da Pipino alla Chiesa (756). Libero comune in epoca medievale, alla fine del sec. XIII, dopo un periodo di aspre lotte tra guelfi e ghibellini, vide costituirsi la signoria dei Malatesta. Nel sec. XV, con Sigismondo Pandolfo, la città divenne potente e splendida e accolse artisti quali Leon Battista Alberti, Piero della Francesca, Filippo Brunelleschi. Abbattuta la signoria malatestiana da Cesare Borgia nel Cinquecento, la città fu ceduta ai veneziani, i quali, sconfitti nella battaglia di Agnadello (1509), la restituirono alla Chiesa. Conclusasi la vicenda napoleonica, durante la quale fu eretta a capoluogo del Dipartimento del Rubicone, Rimini tornò alla Chiesa nel 1815; nello stesso anno fu occupata per breve tempo da G. Murat, che in marzo emanò il cosiddetto “proclama di Rimini”. Dopo diversi tentativi di rivolta (moti di Rimini, 1845), venne liberata nel 1859 e annessa al Regno d'Italia nel 1860. Fu gravemente danneggiata nel corso del secondo conflitto mondiale.
Arte
Tra le opere architettoniche di epoca romana si ricordano il celebre arco di Augusto (27 a. C.), esempio di classicismo augusteo, e il ponte di Tiberio sul Marecchia. Testimonianze dell'Ariminum romana sono anche l'anfiteatro, il teatro, alcune case con pregevoli mosaici e i molti reperti provenienti dalla città e dalle necropoli. I principali monumenti medievali sono il Palazzo dell'Arengo (eretto in forme romanico-gotiche dal 1204), il Palazzo del Podestà (ca. 1330-34, danneggiato dal terremoto del 1916 e in seguito rimaneggiato) e la chiesa di Sant'Agostino (del 1247, ma rimaneggiata nel sec. XVIII), che conserva affreschi trecenteschi degli allievi della scuola riminese nell'abside e nella cappella posta sotto il campanile gotico. Al periodo malatestiano risalgono il Castel Sigismondo (1446), progettato dallo stesso Sigismondo Malatesta (con la consulenza di Brunelleschi), e il cosiddetto “Tempio Malatestiano”, uno dei più importanti monumenti del Rinascimento italiano, prodotto dalla trasformazione di una chiesa romanica del sec. XIII. I lavori di rinnovamento (1447-1460) vennero affidati da Sigismondo a Leon Battista Alberti per gli esterni e a Matteo de' Pasti per gli interni. La facciata, rimasta incompiuta nella parte superiore e nel rivestimento, è ispirata agli archi trionfali romani. L'interno, a una navata fiancheggiata da cappelle, conserva l'impianto gotico: la decorazione plastica è opera di Agostino di Duccio (arca degli Antenati, bassorilievi nella cappella delle Arti Liberali) e di Matteo de' Pasti (tomba di Isotta degli Atti); vi sono custoditi un Crocifisso di Giotto (1312) e l'affresco di Piero della Francesca raffigurante Sigismondo Malatesta inginocchiato davanti a san Sigismondo (1451). Di epoca barocca sono il Palazzo Comunale (1687) e la chiesa di Sant'Antonio, entrambe opere del Carampi; di stile neoclassico è il Teatro Comunale (1857) di L. Poletti.Il Museo della Città conserva testimonianze del patrimonio locale raccolte dal sec. XVI. In via Gambalunga si trovano i Musei Civici, la Pinacoteca, che custodisce dipinti soprattutto romagnoli dal Trecento all'epoca barocca (G. Bellini, D. Ghirlandaio), e la Biblioteca Gambalunghiana, in cui sono conservate preziose pergamene e manoscritti di epoca medievale e rinascimentale e una ricca collezione musicale.
Economia
La vocazione di “capitale” del turismo imprime alla città un profilo singolare nel contesto regionale e nazionale. Rimini sperimenta ogni anno, nel lungo periodo estivo, uno straordinario picco demografico (diventando l'area più densamente popolata della regione) e dinamico, con il moltiplicarsi delle attività commerciali (stabilimenti balneari, bar, ristoranti, negozi, locali notturni), dei servizi (attività immobiliari, noleggi, gestione delle comunicazioni), dei comparti edile e artigianale legati al turismo. Rilevante è anche l'agricoltura, rivolta soprattutto alle coltivazioni orticole, arboree (frutta e olivo), vitivinicole (trebbiano e sangiovese); sviluppata è la pesca. Un attivo ruolo è oggi ricoperto dalle attività congressuali e fieristiche, per le quali la città ha sviluppato moderne strutture, e dagli interventi nei settori dell'edilizia civile e monumentale, della riqualificazione urbana e della tutela ambientale.
Curiosità
Da agosto a ottobre si svolge la Sagra Musicale Malatestiana, che nel corso della sua lunga storia ha ospitato direttori, solisti e orchestre di fama internazionale. La città diede i natali al regista Federico Fellini (1920-1993). Valerio Zurlini vi girò il film La prima notte di quiete (1972).