Fàuno
(latino Faunus), divinità romana connessa, nell'accezione ufficiale, con la pastorizia, ma in generale rappresentante le forze precosmiche (la stessa pastorizia era considerata precosmica rispetto all'agricoltura) o selvagge (la “selva” contrapposta alla città). Fauno era detto anche Fatuo (le voci del bosco) o Incubo con un'identificazione della caoticità della selva con quella del mondo onirico e notturno, l'una e l'altro contrapposti all'ordine del mondo diurno. Nel culto privato Fauno era sempre detto Silvano (da silva, selva, bosco). Nel mito appariva come un antico re latino, successore del re Pico. Un importante culto a lui dedicato erano i Lupercali celebrati a febbraio, una festa che realizzava ritualmente le condizioni precosmiche riferibili a Fauno. § Il tipo di Fauno non va confuso con le varie figurazioni di satiri, sileni o di Pan stesso. L'iconografia dell'antico dio latino è testimoniata da alcuni bronzetti in cui appare coperto soltanto di una pelle di capra, con alti calzari, barbato, la testa cinta da una corona e attributi agresti nelle mani. § Il termine è entrato nel linguaggio comune a indicare un individuo sensuale e malizioso.