Efèsto
(greco Hḗphaistos; latino Hephaestus), dio greco, simbolo dell'esperienza del fuoco come elemento di civiltà e, quindi, di ordine, tanto a livello cosmico quanto a livello umano. In cosmogonia gli si attribuiva il perfezionamento dell'universo ottenuto con la costruzione di solide dimore per gli dei quale garanzia dell'assetto cosmico; aveva inoltre fornito a Zeus lo scettro per comandare i fulmini e per punire i trasgressori. Sul piano umano esplicava un'azione civilizzatrice con l'introduzione della lavorazione dei metalli e la protezione degli artigiani, sulla cui opera si fondava parzialmente l'ideale antico della comunità civile. Quale fabbro e incivilitore, Efesto ricorda il fabbro-eroe cultuale di numerosi miti africani. Circa la genealogia divina, Efesto era figlio di Zeus ed Era (o, secondo una versione, della sola Era). Destinato a perfezionare il mondo, era imperfetto: infatti lo si raffigurava zoppo e ridicolo. La stessa madre Era lo aveva creduto indegno del consesso divino e, appena nato, lo aveva buttato giù dall'Olimpo, facendolo azzoppare. Secondo un altro mito, era stato Zeus a scagliarlo giù dall'Olimpo: precipitò per un giorno intero e cadde sull'isola di Lemno, i cui abitanti si presero cura di lui (Lemno era uno dei suoi luoghi di culto). Nel ridicolo finivano le sue storie d'amore: Atena lo respinse, Afrodite lo tradì; e tuttavia un mito lo faceva sposo fortunato di Aglaia (la più giovane delle Cariti). Gli si attribuivano parecchi figli, tra cui Erittonio e Palemone. § Nell'arte greca è raffigurato barbato, con corta tunica, cappello a punta (pilos) e in mano gli arnesi del suo lavoro, la tenaglia o il martello. L'immagine di Efesto compariva sul frontone orientale del Partenone. Tra le raffigurazioni superstiti, notevole un busto di terracotta del sec. IV a. C. scoperto a Eraclea di Lucania. Numerose sono poi nella ceramica dipinta (cratere del Pittore di Efesto conservato a Napoli, Museo Archeologico Nazionale), nei rilievi e nella pittura murale le scene in cui Efesto è protagonista del mito.