Edèssa (antica città)
(greco Édessa). Antica città dell'Asia Minore, nella Mesopotamia, presso l'odierna città turca di Sanlıurfa (ex Urfa). Secondo una fonte siriaca la città deve il suo nome originario Ūrhāi (aramaico, occidentale) al suo primo re Ūrhāi; gli Arabi la denominarono er-Ruha, che in turco divenne Urfa. Le fonti storiche su Edessa si fanno sicure verso il 132 a. C., quando una dinastia locale, approfittando della decadenza dell'Impero seleucide, ne fece la capitale dello Stato dell'Osroene. La sua indipendenza fu sempre minacciata dalla posizione di Stato cuscinetto fra i domini dei Parti e quelli di Roma: nel 114 il console L. Quieto saccheggiò la città e sottomise la regione a tributo; Adriano le restituì la dinastia, ma la rese dipendente da Roma; Caracalla la trasformò in una colonia militare; nel 244 d. C. lo Stato di Edessa fu completamente assoggettato a Roma e con la divisione dell'Impero rimase a Bisanzio. Nel 638 cadde nelle mani dei Musulmani, perdendo gran parte della sua importanza: un'inondazione nel 668 e il terremoto del 678 ne accelerarono il declino. Era governata da un principe armeno, Toros, quando venne occupata dai crociati di Baldovino di Boulogne, fratello di Goffredo, che vi creò la Contea di Edessa. Dopo il dominio crociato, Edessa fu preda di Saladino; nel 1268 una pronta resa ai Mongoli le evitò la distruzione; nel 1393 quando Amurah IV conquistò Baghdad e si annesse la Mesopotamia, Edessa passò definitivamente in mani turche. È storicamente nota anche la Chiesa di Edessa, comunità religiosa che ebbe un ruolo rilevante nella diffusione del cristianesimo in Asia Minore.