Saladino
nome con cui è noto in Occidente il fondatore della dinastia ayyubita, al-Malik al-Nāṣir Ṣalāḥ ad-Dīn Abū al-Muẓaffar Yūsuf ibn ʽAyyūb (Takrīt 1138-Damasco 1193). Nipote di Šīrkūh, il generale inviato in Egitto da Nūr ad-Dīn per sostenere i Fatimiti nella lotta contro i crociati, succedette (1169) a suo zio nel comando militare e fu nominato visir dall'ultimo califfo fatimita al-ʽĀḍid. Alla morte di Nūr ad-Dīn ebbe il controllo di vasti possedimenti (1174), ottenendo due anni dopo dal califfo di Baghdad l'investitura del sultanato che gli assicurava il dominio sull'Egitto, la Palestina, la Siria, lo Yemen, la Cirenaica e la Mesopotamia. Riprese quindi la guerra santa contro i crociati battendoli ad Ḥittin (1187) e conquistando Gerusalemme. Meno fortunata fu la difesa dei territori conquistati di fronte alla III Crociata che tuttavia si concluse (1192) con un trattato sostanzialmente favorevole a Saladino. Personalità di grande spicco, riguardata dall'Oriente musulmano come il più fulgido campione del sunnismo, ha lasciato tracce profonde nella tradizione storiografica e letteraria occidentale.