DDT
Indiceabbreviazione del composto chimico dicloro-difenil-tricloroetano, sostanza insetticida di sintesi, detta anche diclorofenotano. Si prepara per reazione tra cloralio e clorobenzene in presenza di acido solforico concentrato. È una sostanza cristallina solubile nei solventi organici, insolubile in acqua, negli acidi e negli alcali diluiti.
sul sistema nervoso degli Insetti provocandone la morte preceduta da eccitazione e convulsioni. La sua azione è lenta per cui viene spesso associato a insetticidi con attività pronta, come il piretro. Il DDT fu sintetizzato nel 1874, da O. Zeigler, ma entrò nell'uso solo dopo che P. H. Müller ne dimostrò l'attività antiparassitaria (1939), sostituendo in breve i vecchi insetticidi per il suo ampio spettro d'azione, il basso costo, la stabilità alla luce e agli agenti atmosferici. Il suo impiego ha fornito un importante contributo nella lotta contro gli insetti vettori di alcune malattie infettive, quali la malaria e il tifo, e contro i parassiti agricoli e domestici. Il DDT è stato utilizzato in passato in quantità enormi: fino a 400.000 t/anno. Dal 1972, tuttavia, ne è stato praticamente proibito l'uso, ed è stato sostituito da altri insetticidi. È provato, infatti, che numerose specie di insetti sviluppano una resistenza specifica al DDT, che perde, quindi ogni efficacia nei loro confronti; che la sua elevata stabilità ne provoca una capillare diffusione nell'ambiente, anche in zone non trattate; che molti organismi, sia vegetali sia animali, concentrano il DDT nei loro tessuti (specialmente nei grassi); e che, ripetendosi il processo di concentrazione nei vari anelli della catena alimentare, questa raggiunge livelli elevatissimi negli organismi posti al vertice della catena. Nell'uomo sono state rilevate concentrazioni fino a 30 parti per miliardo (le più alte in India, in Israele e negli Stati Uniti, dove il DDT è stato impiegato in dosi più elevate). Il DDT, che è insolubile in acqua, raggiunge gli oceani attraverso le acque superficiali, nelle quali la sua concentrazione è stimata di alcune parti per miliardo, mentre nelle acque degli oceani è dell'ordine di parti per mille miliardi. Ma poiché i pesci e altri organismi acquatici hanno la capacità di concentrarlo nei loro tessuti (vi sono state rilevate fino a 20 parti per miliardo), negli uccelli che si nutrono di pesci può raggiungere dosi letali. Le norme americane della FDA (Federal Drug Administration) stabiliscono una concentrazione massima di 5 parti per miliardo di DDT nel pesce destinato all'alimentazione umana.