Costantinòpoli, concili di-
quattro sinodi svoltisi a Costantinopoli fra il sec. IV e il IX. § Il I (2º ecumenico; maggio-luglio 381) fu convocato dall'imperatore Teodosio (379-395) allo scopo di comporre le tensioni ancora presenti all'interno della Chiesa, specie sui problemi dello Spirito Santo, dopo il Concilio di Nicea. Vi presenziarono solo i ca. 150 vescovi orientali; papa Damaso (366-384) non intervenne né vi fu rappresentato. Il concilio ratificò quanto era stato sancito a Nicea riguardo alla dottrina cristologica e condannò le eresie ariana, semiariana e sabelliana. Il cosiddetto simbolo niceno-costantinopolitano, tradizionalmente fatto risalire a questo concilio, probabilmente non è frutto di esso. § Il II (5º ecumenico; 5 maggio-2 giugno 553) fu convocato dall'imperatore Giustiniano (527-565) in accordo con papa Vigilio (537-555); esso si espresse contro i cosiddetti “Tre Capitoli” dei nestoriani, cioè contro tre dei maggiori scritti degli eretici seguaci di Nestorio. § Il III (6º ecumenico; 7 novembre 680-16 settembre 681) fu convocato di comune accordo fra l'imperatore Costantino IV (668-685) e papa Agatone (678-681); esso confutò e condannò il monotelismo e i suoi autori e fautori, fra cui papa Onorio I: contro le tesi di questa eresia, la professione di fede approvata nell'ultima seduta riaffermò la dottrina delle due volontà, divina e umana, in Cristo. § Il IV (8º ecumenico; 5 ottobre 869-28 febbraio 870) fu convocato dall'imperatore Basilio I il Macedone (867-886) allo scopo di ricomporre lo scisma di Fozio. Conclusosi con una dura condanna di quest'ultimo, il concilio non fu mai riconosciuto come ecumenico dalla Chiesa greca.