Canavése
IndiceTerritorio
Regione storica del Piemonte, corrispondente alla parte nordorientale della provincia di Torino. I suoi limiti sono costituiti nella parte montuosa dallo spartiacque fra la valle dell'Orco (o valle di Locana) e le valli di Lanzo, dalla dorsale delle Alpi Graie che separa il Piemonte dalla Valle d'Aosta e dalla Serra d'Ivrea; in pianura i limiti sono il corso della Stura di Lanzo a W, il confine della provincia di Torino a E, mentre a S il Canavese giunge quasi fino al Po, restandone esclusa soltanto la fascia di comuni a ridosso del fiume. Vi si possono individuare cinque diverse regioni morfologiche. Tutta la parte settentrionale è occupata dalla montagna alpina, in cui si aprono la valle dell'Orco, la valle Soana e la Valchiusella; questa sezione è in parte protetta dal Parco Nazionale del Gran Paradiso, noto soprattutto per la sua ricchissima fauna di ungulati (camosci e stambecchi). Segue l'alta pianura, ancora parzialmente coperta da boschi, che una scarpata poco pronunciata separa dalla bassa pianura, irrigata e coltivata. Due paesaggi peculiari sono, infine, quello della Vauda, un esteso ripiano soprelevato compreso fra la Stura e il Malone, brullo e desolato, costituito dal conoide di deiezione della Stura di Lanzo, e l'anfiteatro morenico di Ivrea, limitato a NE dalla gigantesca, regolare morena della Serra e ricco di laghi (di Viverone, di Candia, protetto da un parco naturale regionale, di Alice, e i cinque pittoreschi laghetti di Ivrea).
Popolazione ed economia
Il Canavese è molto popolato nella sua parte pianeggiante e collinare, quasi deserto, invece, nelle valli montane, a causa dell'intenso spopolamento; nelle valli Locana e Soana la popolazione parla un dialetto franco-provenzale. Capoluogo storico e città principale del Canavese è Ivrea; altri centri di una certa importanza sono Ciriè, Cuorgnè, Rivarolo Canavese, Castellamonte, Caluso e Strambino. L'economia (pur essendo presenti in pianura estese coltivazioni di grano, granoturco e foraggi, e un fiorente allevamento bovino) ha una forte caratterizzazione industriale, con la presenza nella zona di Ivrea del grande polo elettronico-informatico della Olivetti e numerose industrie metalmeccaniche nella sezione occidentale, specializzate in particolare nello stampaggio a caldo delle lamiere nella zona di Forno Canavese. Le valli alpine hanno un certo movimento turistico, esclusivamente estivo.
Storia
Anticamente abitata dai Salassi e quindi conquistata dai Romani nel 22 a. C., la regione prese il nome da un'antica terra presso l'Orco, Canava, che verso il Mille appartenne a Gilberto, fratello di Arduino e signore d'Ivrea. Successivamente divisa in numerosi feudi appartenenti alle case di Biandrate, Masino, San Martino, Valperga e Castellamonte, nel 1266 fu riunita sotto il dominio del marchese Guglielmo di Monferrato, che ne impedì l'acquisto da parte del libero comune di Ivrea. Passata quindi agli Angioini (1271) e poi ancora ai marchesi del Monferrato, divenne infine possesso dei duchi di Savoia che nel 1435 se ne videro formalmente riconosciuto il possesso anche dal marchese Gian Giacomo del Monferrato.