Gran Paradiso, Parco Nazionale del-
Indicesuperficie 703,18 km², altitudine 800-4061 m s.m. (Gran Paradiso), regioni: Piemonte (Torino), Valle d'Aosta. Sede a Torino. Istituzione: 1922.
Territorio
Creato in seguito alla donazione fatta allo Stato italiano da parte del re Vittorio Emanuele II di un territorio di oltre 2000 ha, è il primo parco nazionale costituito in Italia; l'area, però, era già sotto tutela dal 1856 come Riserva reale di caccia per proteggere lo stambecco, prossimo all'estinzione. Il parco salvaguarda quasi nella sua interezza il gruppo del Gran Paradiso, nelle Alpi Graie, l'unica cima sopra i 4000 m totalmente in territorio italiano, cui fanno da corona vette e ghiacciai spettacolari. È delimitato dalle valli di Rhêmes a W e di Cogne a N, tra le quali si incunea la Valsavarenche, dalla val Soana a E, e da quella dell'Orco (valle di Locana) a S, e confina con il francese Parco Nazionale della Vanoise. L'ambiente del parco è prevalentemente alpino, ricco di corsi d'acqua, laghi e cascate, e di un patrimonio culturale – rappresentato da villaggi e alpeggi, numerose abitazioni in pietra (versante piemontese) e pietra e legno (versante aostano), ma anche dalle miniere di ferro della valle di Cogne, sfruttate per secoli e rimaste attive fino alla fine degli anni Settanta del Novecento – la cui tutela e valorizzazione, insieme con la promozione di uno sviluppo economico in armonia con le esigenze ambientali, sono gli obiettivi perseguiti dall'Ente Parco.
Flora e fauna
Le foreste, che si estendono fino oltre i 2000 m di quota, sono formate prevalentemente da conifere: larici, misti ad abeti rossi, e pini cembri, mentre è più raro l'abete bianco. Stella alpina e giglio di monte crescono nelle praterie ad alta quota, che in primavera si trasformano in spettacolari distese fiorite, mentre sulle rupi calcaree vegeta l'ambretta strisciante. Nel versante piemontese, a quote fin sotto i 1000 m crescono boschi di latifoglie: faggi, aceri e frassini, e nei fondivalle castagni. Nei laghi e negli stagni vivono il ranuncolo acquatico, la ninfea e la lenticchia d'acqua. Signore e simbolo del parco è lo stambecco, ma sono facilmente avvistabili il camoscio, il capriolo, il cervo, la marmotta e la lepre bianca (in inverno muta il manto da bruno a bianco). Abitano il parco anche il lupo, la volpe, l'ermellino e la lince. Volteggiano nel cielo l'aquila reale e il gipeto, avvoltoio un tempo estinto e reintrodotto sull'arco alpino grazie a un progetto internazionale, ed è possibile avvistare la poiana, lo sparviero, l'astore, la civetta capogrosso e il gracchio alpino; ai margini del bosco vivono il gallo forcello e la coturnice.