Bossuet, Jacques Bénigne (oratore)
IndiceBiografia
Oratore francese (Digione 1627-Parigi 1704). Ordinato sacerdote nel 1651 e laureato in teologia l'anno dopo a Parigi, fu canonico di Metz fino al 1659, dedicandosi agli studi e alla predicazione. Inviato a Parigi, fu per dieci anni il predicatore più brillante e ascoltato. Nel 1669 il re lo volle a corte come precettore del delfino e al nuovo incarico Bossuet si dedicò con grande impegno, scrivendo per il suo pupillo opere letterarie e filosofiche e il noto Discours sur l'histoire universelle (1681). Il suo esempio a corte fu irreprensibile e il suo intervento portò alla conversione della La Vallière e all'allontanamento della Montespan. Nel 1681 fu eletto vescovo di Meaux.
Orazioni sacre e funebri
Di Bossuet possediamo ca. 230 sermoni e orazioni funebri, che lo collocano saldamente al primo posto fra gli oratori francesi per naturale eloquenza e perfezione di forma. Dotato di una memoria straordinaria e corroborato dalla lettura continua della Bibbia, di sant'Agostino e degli altri padri della Chiesa, Bossuet sostanziava il suo dire della più rigorosa dottrina teologica, preoccupandosi però di dare ampio spazio anche al pensiero morale e filosofico. Controversista acuto e tenace, partecipò in prima persona alla controversia contro i protestanti, che trova la sua massima espressione nella Histoire des variations des Églises protestantes (1688), seguita dai Six avertissements aux protestants (1692). Due anni dopo affrontava nelle Maximes et réflexions sur la comédie una critica del teatro al quale imputava di pervertire costumi e coscienze. Una controversia più breve ma più appassionante fu quella sostenuta con Fénelon, che difendeva le idee quietiste della signora Guyon. Bossuet stese una Instruction sur les états de l'oraison e Fénelon gli replicò con una Explication des maximes des saints (1697). La polemica si accese e prese toni roventi fino alla condanna delle Maximes di Fénelon da parte di Innocenzo XII; a essa contribuì anche la famosa Relation sur le quiétisme scritta da Bossuet. Meno risoluto apparve Bossuet nella questione del giansenismo: condannò le cinque proposizioni dell'Augustinus di Giansenio, ma giudicò ortodosse le Réflexions morales del Quesnel. Uguale contegno assunse verso il gallicanesimo, quantunque cercasse sempre di moderare tutti gli estremismi altrui; ne sono testimonianza i famosi quattro articoli da lui stesi. Pur essendo un tenace assertore dell'unità della Chiesa, non ammise mai l'infallibilità personale del pontefice. Come se prevedesse il sorgere del deismo del secolo seguente, Bossuet sentì la necessità di difendere la fede anche nei credenti, nei quali già vacillava, e nei suoi scritti filosofici, come nel già citato Discours sur l'histoire universelle, diede particolare rilievo all'opera della Divina Provvidenza, che regge i destini degli uomini attraverso l'autorità del papa e del monarca, ognuno nel proprio ambito di potere, in accordo, ma senza interferenze. Appartengono a questo gruppo di scritti De la connaissance de Dieu et de soi-même, Traité du libre arbitre, Politique tirée d'après les propres paroles de l'Écriture sainte. A completare il quadro della sua opera di oratore e di scrittore, sono da ricordare le orazioni funebri e in particolare le sei principali: per Enrichetta Maria di Francia (1669), per Enrichetta d'Inghilterra (1670), per Maria Teresa (1683), per la principessa palatina (1685), per Le Tellier (1685), per il principe di Condé (1686). Sermoni e orazioni funebri di Bossuet costituivano una sorta di grande avvenimento mondano. Va ricordato che è tuttavia difficile ristabilire il testo critico dei sermoni, poiché l'oratore francese si serviva di appunti, spesso variando e correggendo, per cui la trascrizione lasciataci dal nipote è sovente incerta. Un solo sermone Bossuet pubblicò insieme con le sei orazioni citate: Sur l'unité de l'Église. Da ricordare infine i suoi scritti spirituali: Méditations sur l'Évangile, Élévations sur les Mystères, Discours sur l'acte d'abandon, L'oraison de semplicité, La vie cachée en Dieu, De la meilleure manière de faire oraison.
Bibliografia
P. Pourrot, La spiritualité chrétienne, Parigi, 1930; G. Fassio, Orazioni funebri di Bossuet, Torino, 1964; Th. Goyet, L'humanisme de Bossuet, Parigi, 1965; A. Grazini, Bossuet. Crisi di una coscienza nel contesto dell'assolutismo, Urbino, 1978; “Actes de la Société des amis de Bossuet”, Parigi, 1980.