Arawak

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Etnologia

(Aruachi). Famiglia etno-linguistica dell'America Meridionale, suddivisa in numerose tribù autonome sparse in vaste aree discontinue del bacino del Rio delle Amazzoni e di alcuni suoi affluenti; numerosi gruppi avevano colonizzato le Antille spingendosi fino a Cuba, ma in epoca storica questi furono assoggettati dai Caribe e in parte si fusero con loro. Il nome di Arawak deriva da quello di una tribù del Rio Apuré oggi estinta; localmente sono noti anche con i nomi di Igneris (nell'Amazzonia centrale), Locono (nelle Guayane) e con quelli di Arowak, Aruac, Aravaco. Un tempo l'area geografica degli Arawak si estendeva da quella chibchaincaica (Ande) fino all'Atlantico, su tutta l'area del bacino amazzonico sebbene le varie tribù fossero frammiste a numerosi altri gruppi etnici di lingua e cultura diverse; il gruppo più meridionale si trova nella regione tra il Paraná e il Paraguay (Guanà e Tereno); gli Arawak delle Antille, insieme con i Caribe, furono sterminati già dalla fine del sec. XVII. Le tribù più importanti erano quelle del Rio Purus (Yamamadé, Paumarí, Ipuriná, Arakua), del Rio Negro (Tariana, Baniva, Baré), dello Xingú (Mehinacú), del Madeira e del Guaporé (Paressí e Saraveca), delle regioni meridionali della Colombia e del Venezuela (Achagua, Goachiro e Cachetío), delle Guayane (Vapisiana, Madipián, Atorai), dell'alto bacino del Rio delle Amazzoni (Passé, Manao, Ticuna, Moxo, Uaraicú, Kulimo, Campa, Ciontakiro, ecc.); nella regione della foce del Rio delle Amazzoni vi erano gli Aruàn; gruppo affiliato è quello dei Tacana del Purus. All'inizio del sec. XX vennero censite circa 150 tribù (per un complesso di quasi 400.000 individui) poi ridottesi a 53, le più cospicue delle quali contano solo poche migliaia di individui mentre la maggioranza di esse non supera qualche centinaio di persone; sconosciuta è poi l'entità dei meticcistanza numerosi. I gruppi più puri, la cui sopravvivenza è minacciata dalla distruzione della foresta amazzonica, si trovano nelle zone più impervie dei bacini dei fiumi Apuré, Napo, Jurua, Purus e in qualche area rifugio delle Guayane. Gli Arawak sono ritenuti i più diretti discendenti delle prime migrazioni umane nel subcontinente: ancora oggi esistono differenze tra i loro “dialetti” e i modi di vita (raccoglitori, cacciatori, coltivatori nomadi), anche se la maggioranza delle tribù vive di agricoltura alla zappa entro territori un tempo ben delimitati (seminomadi); nel 1990 sono stati rinvenuti nei pressi di Ayauch (Ecuador) insediamenti agricoli attribuiti agli Shuar (oggi estinti) e risalenti, sembra, al III millennio a. C.; alcuni studiosi, in base alla tipologia, assegnano a genti arawak i graffiti e i disegni parietali trovati nello Stato di Piaui (Brasile) risalenti a circa 17.000 anni fa. Gli Arawak, probabilmente in modo autonomo, seppero domesticare mais, cassava, cacao, canna da zucchero, cotone, tabacco e persino la manioca; caccia e pesca per gli agricoltori erano e sono complementari. Le tribù erano divise in clan matrilineari ciascuno vivente in propri villaggi temporanei di capanne; nelle case, una per ogni grande famiglia, gli uomini e le donne abitavano in parti separate. La struttura sociale era di tipo comunitario; alcune tribù (Goachiro e quelle della Guayana) avevano strutture di tipo totemico; le altre prevedono ancor oggi una divisione in classi matrimoniali e in fratrie; assai articolate le credenze religiose, di tipo animistico; notevole importanza avevano gli sciamani.

Arte

Note erano la produzione ceramica, la lavorazione del cotone, l'irrigazione dei campi mediante canali; notevole la produzione di tessuti mediante intreccio eseguito anche con piume di uccello. Tra gli insediamenti d'interesse archeologico delle Guayane, gli scavi, anche se raramente condotti con campagne regolari, hanno messo in luce una ceramica di notevole varietà di forme (urne antropomorfe, zoomorfe o a forma di frutta, decorate con occhi e nasi, o con i manici a forma di alligatore o di serpente). Oggi la ceramica non è molto diversa da quella di provenienza archeologica: bei vasi zoomorfi sono destinati al mercato turistico. Il modo di vita tradizionale è seguito, ormai, solo dalle tribù isolate: molti si sono acculturati ai costumi dei bianchi lavorando nei campi, allevando bestiame, oppure facendo i minatori; spesso i giovani vivono in comunità istituite dalle missioni cattoliche dove sono state anche realizzate scuole in lingua arawak.

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