comune in provincia di Salerno (25 km), 6 m s.m., 6,16 km², 5428 ab. (amalfitani), patrono: sant’ Andrea (27 giugno).

Generalità

Cittadina posta sulla costa meridionale della Penisola Sorrentina, detta Costiera Amalfitana, chiusa dai primi rilievi dei monti Lattari. L'abitato, tipico esempio di architettura mediterranea, è caratterizzato da case bianche e da vie anguste e ripide, molte delle quali a gradinate. È sede arcivescovile.

Storia

Fondata dai Romani nel sec. IV, fu diocesi e castrum bizantino dopo la vittoria di Narsete sui Goti (553). Conquistata dai Longobardi di Sicardo (838), insorse, elesse un proprio capo, con il titolo di comes, e si costituì in libero comune. Nei due secoli successivi si affermò come prima Repubblica Marinara d'Italia, ricca e potente città-stato, con banche e società di commercio in tutti i porti del Mediterraneo e con una flotta dotata di potenti navi. Le sue leggi (riassunte nella Tabula amalphitana, note anche come Tavole amalfitane) furono per secoli il codice marittimo e di commercio del Mediterraneo. Nel sec. XI, a causa di lotte intestine e attacchi esterni, Amalfi cominciò a decadere: infatti, nel 1073, insidiata dai principi di Salerno, chiese aiuto a Roberto il Guiscardo. I Normanni divennero così signori della città, la quale, nonostante le ripetute ribellioni, fu assoggettata da Ruggero II nel 1131. Tra il 1135-37 i Pisani, antichi nemici di Amalfi, la saccheggiarono e la resero loro tributaria. Visse un nuovo periodo di splendore con i Normanni e gli Svevi, ma di fatto la sua potenza marinara era definitivamente tramontata. Fu poi concessa in feudo ai Sanseverino, ai Colonna e agli Orsini; nel 1461 passò ai Piccolomini, che la tennero fino al 1582, quando riscattò la propria indipendenza. Gli amalfitani furono tra i primi in Europa a fabbricare la carta (sec. XIII), apprendendone le tecniche dagli Arabi, e a portare in Italia prodotti orientali (spezie, stoffe preziose, profumi ecc.).

Arte

Il duomo, dedicato a Sant'Andrea, è l'edificio più imponente di Amalfi: costruito nel sec. IX, rinnovato nel 1203 in forme arabo-normanne e più volte rimaneggiato, ha una solenne scalinata, a lato della quale si eleva il campanile (sec. XII-XIII), che conserva intatta la policromia, tipica dell'architettura romanica della zona. La facciata, decorata con sottili lamine d'oro, e il portico che la precede sono stati interamente rifatti nel sec. XIX. Pregevole è la porta centrale con splendidi battenti in bronzo, fusi a Costantinopoli nel sec. XI. L'interno, barocco, conserva nel presbiterio gli originali pulpiti (sec. XII-XIII), con decorazione musiva. Nella cripta è la colossale statua in bronzo di Sant'Andrea, opera di Michelangelo Naccherino. Sul lato sinistro del duomo si apre il Chiostro del Paradiso, costruito in stile arabo alla fine del Duecento, come cimitero per i cittadini illustri. Nel Museo Civico si conserva la Tabula amalphitana, prezioso codice che contiene, in una versione forse del sec. XV, le leggi marittime (sec. XI-XII) della Repubblica di Amalfi.

Economia

Per la bellezza del paesaggio, la mitezza del clima e il patrimonio artistico, Amalfi è una delle principali mete turistiche della Campania. Alle attività connesse al turismo si affianca la lavorazione artigianale della carta e della terracotta, mentre l'agricoltura è limitata alla produzione di agrumi (limone “sfusato amalfitano”) e uva (vino costa d'Amalfi DOC).

Curiosità e dintorni

La Costiera Amalfitana è stata dichiarata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Fra giugno e luglio si svolge ogni quattro anni (in alternanza con Genova, Venezia e Pisa) la Regata delle Repubbliche Marinare, preceduta da un pittoresco corteo in costume. Ad Amalfi fu girato parte del film La macchina ammazzacattivi (1952) di Roberto Rossellini. Nella valle dei Mulini, dove si trovano le vecchie cartiere, alcune delle quali ancora in funzione, sorge il palazzo Pagliara, un tempo adibito a cartiera, e oggi sede del Museo della Carta. Questo museo custodisce, tra l'altro, una biblioteca (circa 3500 testi) dedicata alle opere sulle tecniche di lavorazione della carta.

Bibliografia

R. Filangeri di Candida, Codice diplomatico amalfitano, Napoli, 1917; G. Benvenuti, Storia della Repubblica di Amalfi, Pisa, 1985.

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