La Guerra dei Trent'anni e la crisi del Seicento
- Introduzione
- La Spagna di Filippo III e Filippo IV
- La Francia da Enrico IV al cardinale Mazarino
- I dissidi religiosi nell'Impero
- La Guerra dei Trent'anni
- Approfondimenti
- Riepilogando
La Francia da Enrico IV al cardinale Mazarino
Enrico IV garantì alla Francia un periodo di sviluppo economico e di pacificazione religiosa. Dopo l'Editto di Nantes (1598) rafforzò l'autorità regia e l'organizzazione dello Stato. Nel 1604, con una nuova imposta, la paulette, rese venali ed ereditari gli uffici burocratici procurandosi cospicue entrate e il favore della nobiltà di toga. Il risanamento finanziario fu affidato al ministro de Sully che condusse una politica mercantilistica per stimolare l'agricoltura e favorire la creazione di manifatture tessili. In politica estera obbligò il duca di Savoia a cedergli i possedimenti sabaudi oltre il Rodano in cambio del marchesato di Saluzzo (Trattato di Lione, 1601). Si alleò con gli Svizzeri e i principi protestanti tedeschi, risvegliando l'ostilità degli estremisti cattolici che lo assassinarono nel 1610. La reggenza per il giovane Luigi fu affidata alla madre Maria de' Medici, filoasburgica, che fece allontanare dal governo i precedenti ministri e, coadiuvata dal suo favorito Concini, organizzò il matrimonio tra il figlio e Anna d'Austria. Nel 1614 fronteggiò l'agitazione dell'alta nobiltà e le istanze degli Stati generali (che volevano l'abolizione della paulette). Nel 1617 Luigi XIII, acquisiti la maggiore età e i pieni poteri, si adoperò contro il predominio asburgico in Europa e introdusse nel Consiglio Regio Richelieu (1624-42) che si sforzò di sottomettere l'alta nobiltà in cospirazione contro il sovrano. Smantellò la potenza militare ugonotta sostenuta dagli Inglesi (presa della piazzaforte ugonotta La Rochelle, 1628) concedendo loro libertà di culto. Incoraggiò lo sviluppo del commercio, di manifatture reali e la creazione di compagnie di monopolio e di una marina da guerra. Rafforzò l'amministrazione statale con la riforma del Consiglio del re e l'invio di funzionari regi (gli intendenti) nelle province. Partecipò alla Guerra dei Trent'anni come alleato delle potenze protestanti, invase la Valtellina e difese i diritti del duca di Nevers. Il crescente fiscalismo causato dai costi della politica bellica provocarono negli ultimi anni numerose rivolte. La sua politica fu continuata dal successore Mazarino.