Movimenti di popoli nell'Europa post-carolingia e in Oriente
I Mongoli
I Mongoli, popolazione delle steppe dell'Asia centrorientale, erano pastori nomadi che cominciarono col tempo a premere sulla Cina, che per difendersi avviò dal III sec. a.C. la costruzione della Grande Muraglia. Inizialmente i Mongoli presero a distruggere a scopo di razzia tutte le più importanti città conquistate, massacrandone la popolazione, e solo in seguito, assimilando le culture dei popoli vinti, consentirono la ripresa delle attività economiche e dei contatti tra Oriente e Occidente. Il loro ingresso nella storia mondiale avvenne con Gengis Khan nel 1206, che guidò la prima grande espansione mongola dal mar Caspio alla Manciuria. Sotto i suoi successori il grande Impero venne frazionato, ma furono conquistati la Cina, il Tibet, la parte settentrionale dell'Indocina, dell'Iran e una parte dell'Ucraina e dell'Asia centrale fino al Volga. A partire dal 1236 i Mongoli avanzarono in Occidente, invadendo la Valacchia, la Polonia e conquistando Kiev (1240). Nel 1241 gli eserciti tedesco-polacchi e ungherese subirono una dura sconfitta. L'Europa si salvò per il ritiro delle truppe a causa della morte del gran Khan. Con la Cina, che nel frattempo aveva attraversato momenti di unità e divisione guidata da grandi dinastie, fu condotta una lunga guerra, fino a quando Kubilay Khan vi fondò la dinastia Yüan (1280). Presso di lui soggiornò per 17 anni il veneziano Marco Polo. Dopo la fine della dinastia Yüan, nel 1368, Tamerlano, sovrano turco supposto discendente di Gengis Khan, si fece proclamare gran Khan, dando vita al secondo Impero mongolo, conquistando immensi territori. Nel 1405, alla vigilia di un attacco contro la Cina, Tamerlano morì e l'Impero declinò rapidamente, sfaldandosi in molti stati.