L'Oriente bizantino

Introduzione

Con la denominazione “Impero bizantino” (dal nome dell'antica città greca di Bisanzio sul cui sito era sorta Costantinopoli, e dove si trova l'attuale Istanbul) ci si riferisce all'Impero romano d'Oriente dopo la caduta dell'Impero d'Occidente avvenuta nel 476. La civiltà bizantina raggiunse un altissimo livello in tutte le sue espressioni, culturali, artistiche, legislative, segno dell'unità metafisica e della forza del Cristianesimo orientale. Il monarca (basiléus) era il luogotenente di Dio sulla terra, e in quanto tale aveva un ampio margine di intervento nella vita religiosa dell'Impero (cesaropapismo). L'imperatore Giustiniano difese l'ortodossia religiosa, sintetizzata nella professione di fede del Concilio di Nicea, e combatté l'arianesimo dei regni romano barbarici. Diverse furono le ragioni della lunga vita della civiltà bizantina: il fatto che non fu investita dalle invasioni barbariche, l'efficiente burocrazia, la ricchezza economica. D'altra parte, non mancavano elementi di debolezza: la minaccia dei Persiani, la dissidenza di alcune popolazioni (Siria ed Egitto), i contrasti di natura teologica con la Chiesa d'Occidente che sfociarono infine nello scisma (1054). La fine definitiva dell'Impero giunse però solo in seguito alla contemporanea pressione di Ottomani e Arabi nel 1453.