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Jürgen Habermas Gummersbach 1929 filosofo e sociologo tedesco | Ha sviluppato, con originali contributi, le premesse teorico-critiche della Scuola di Francoforte. Nella sua vasta produzione scientifica, il tradizionale impianto filosofico è costantemente fatto reagire con l'osservazione empirica dei fenomeni sociali. Centrale è la preoccupazione di Habermas per il declino di quella sfera pubblica (intesa come partecipazione degli individui e dei gruppi alle grandi scelte collettive) che, nelle società del capitalismo maturo, gli sembra lasci il posto a una sottile e diffusa manipolazione dei valori e delle coscienze. Da qui un interesse particolare per la funzione assolta dal linguaggio e dalla comunicazione nelle complesse relazioni sociali della modernità. La sua teoria dell'agire comunicativo si pone così come occasione di emancipazione politica e intellettuale della razionalità: una razionalità discorsiva capace di contrapporsi al dominio della tecnologia. Habermas vede la causa delle deviazioni patologiche della razionalità nella tendenza tipica dell'età contemporanea, per cui i settori funzionali della società (settore economico e settore politico-amministrativo) "colonizzano" il mondo della vita (la sfera in cui si svolge la vita quotidiana degli individui e si operano la rielaborazione e la trasmissione della cultura), e le procedure comunicative dell'intesa sono sostituite con la coazione degli imperativi derivanti dall'economia e dal potere burocratizzato, i quali riducono gli attori sociali al ruolo di membri dell'organizzazione produttiva o di clienti dell'amministrazione. Il rimedio consiste nell'aumentare l'efficacia delle relazioni intersoggettive rese autonome dai condizionamenti funzionali. Fra le sue opere: Teoria e prassi. Studi sociofilosofici (1963), Conoscenza e interesse (1968), Tecnica e scienza come "ideologia" (1968), La crisi della razionalità nel capitalismo maturo (1973), Teoria dell'agire comunicativo (1981-86), Il discorso filosofico della modernità (1985), Fatticità e valore (1992), Il futuro della natura umana (2001). |
George Homans Boston, Massachusetts, 1910 - Cambridge, Massachusetts 1989 sociologo statunitense | È considerato, con Peter M. Blau, il principale esponente della scuola di pensiero denominata “sociologia dello scambio”. Per Homans è essenziale l’analisi del piccolo gruppo. Grazie a tale analisi è possibile individuare la trama di relazioni ricorrenti in ogni comportamento collettivo, cioè che nega la possibilità di un approccio puramente “sociologico”. Un punto chiave della posizione di Homans, che interpreta i rapporti di scambio nei termini della psicologia comportamentista, è la “proposizione sulla razionalità”, secondo cui l’attore sceglie il comportamento che ha il più grande valore di utilità moltiplicato per la probabilità di ottenerla. Ciò conduce alla costruzione di una teoria della scelta razionale che applica i principi della teoria economica al comportamento sociale. Fra i suoi principali lavori, Il gruppo umano (1950), Il comportamento umano nelle sue forme elementari (1961). |