Le teorie

Strutturalismo

Differentemente dalle teorie sinora considerate, lo strutturalismo non ha dato luogo a una scuola sociologica vera e propria, ma ­ in quanto metodo di analisi che si è affermato in diverse discipline, che vanno dalla linguistica alla psicologia all'antropologia ­ ha influenzato profondamente numerose teorie sociologiche contemporanee.

Il modello di una struttura costante della lingua, come sistema di differenze tra i suoi diversi elementi considerati nella loro solidarietà sincronica, introdotto dal linguista Ferdinand de Saussure e sviluppato da Roman O. Jakobson, costituisce il riferimento primario dello strutturalismo antropologico di Lévi-Strauss. Va innanzi tutto chiarito che la struttura di cui parla Lévi-Strauss può essere colta solo andando oltre i contenuti manifesti delle norme sociali, attraverso la costruzione di modelli formali analoghi a quelli matematici. La struttura non è infatti un dato concreto, direttamente osservabile, bensì qualcosa di nascosto all'interno delle realtà osservate. La struttura è allora un modello teorico, costruito dal ricercatore, la cui funzione non è la semplice descrizione, quanto la capacità di rendere ragione dei fenomeni analizzati. In questo senso essa non è immediatamente percepibile da chi è inserito all'interno di una determinata dinamica sociale, così come chi parla non è normalmente cosciente della struttura formale della sua stessa lingua: occorre cogliere la struttura inconscia sottostante a ogni istituzione o a ogni usanza, per ottenere un principio di interpretazione valido per altre istituzioni e altre usanze. Partendo dalla dimensione soggettiva dell'agire umano, le teorie strutturaliste considerano l'unità sociale come il risultato dell'agire individuale e intersoggettivo. In altre parole, il concetto di struttura a cui si riferisce Lévi-Strauss è un modello tecnico molto astratto, che si pone al di là delle coscienze dei soggetti attori e che il ricercatore scopre sia con l'osservazione del reale sia per deduzione logica.

Sintetizzando, diremo che la struttura:

-presenta il carattere di un sistema, in quanto una qualsiasi modificazione di uno degli elementi che la compongono comporta la modificazione di tutti gli altri;

-appartiene a un gruppo di trasformazioni ognuna delle quali corrisponde a un modello della stessa famiglia, in modo che l'insieme di tali trasformazioni costituisca un gruppo di modelli;

-le proprietà indicate consentono di prevedere come reagirà il modello nel caso della modificazione di uno dei suoi elementi;

-il modello deve essere costruito in modo tale da spiegare il funzionamento dei fatti osservati.