La produzione per organo
La fama del virtuoso di organo soverchiò a lungo quella del compositore e le formidabili architetture dei pezzi composti per questo strumento (corali, fantasie, toccate, preludi e fughe) furono considerate poco più di un arido esercizio accademico, semplice pretesto per mirabolanti esibizioni esecutive. Eppure in esse, e nelle grandi raccolte di corali soprattutto, vive tutta la tradizione organistica tedesca, ereditata, ancora sotto l'influenza di italiani e francesi, da S. Scheidt, J.P. Sweelinck, D. Buxtehude, J. Pachelbel e J.G. Walther, assimilata e sviluppata in una dimensione nuova, che travalicava il ruolo meramente funzionale della musica d'organo come complemento del servizio religioso.
Volendo sistematizzare la produzione bachiana per organo, si possono classificare le opere secondo due criteri: il primo, privo di riferimenti religiosi, raccoglie preludi e fughe, toccate e fughe, passacaglie e fughe, fantasie e fughe, opere tutte di grande virtuosismo; il secondo riunisce, invece, le opere per organo "liturgiche", che assommano a più di centocinquanta corali.