La musica sacra
Le cantate
Ispirate alla stessa profonda religiosità che caratterizza i corali per organo sono le cantate sacre, che, durante l'intero arco della sua creatività, Bach, convinto credente e spirito intimamente religioso, compose per la liturgia della Chiesa evangelica. Anch'esse rivelano una somma di sapienza polifonica, di equilibrio costruttivo, di perfezione nel trattamento delle voci, di vigore dinamico nell'accompagnamento strumentale: caratteristiche che confluirono negli oratori e soprattutto nelle uniche due grandi Passioni rimasteci delle cinque composte. Strutturalmente affini alle cantate sacre sono le cantate profane, testimonianza di una disposizione spigliata e spesso venata di uno humour bonario.
Le messe
Bach compose quattro messe brevi e la grande Messa in si minore. Le prime riprendono composizioni precedenti (cantate adattate al testo della messa) e illustrano perfettamente le concezioni stilistico-compositive degli autori del tempo quanto alla forma della messa breve. Al Kyrie spetta uno sviluppo di rilievo, all'incirca come accadeva nel primo movimento della sonata; è il luogo delle grandi fughe corali, delle costruzioni complesse; il resto della messa presenta una successione di arie.
Dal 1733 al 1738 Bach lavorò con grande impegno alla Messa in si minore. Questa messa, che non ha paragoni nelle opere consimili prodotte nel XVIII secolo, è costruita come una gigantesca cantata in ventiquattro movimenti indipendenti. Bach la pensò come rappresentazione del dramma del Calvario di Cristo: nessun esercizio didattico, ma un atto di fede.
Gli oratori e le Passioni
Tra il 1734 e il 1736 Bach compose tre opere a cui diede il titolo d'oratorio: l'Oratorio dell'Ascensione, l'Oratorio di Pasqua e l'Oratorio di Natale. È senz'altro quest'ultimo a costituire l'opera dell'autore più rappresentativa nel genere: una suite di sei cantate, dalle quali si differenzia per la presenza di una narrazione biblica.
Fenomeno musicale tipicamente germanico, la Passione è essenzialmente un oratorio sul tema della morte di Cristo. Bach compose, come accennato, cinque Passioni, di cui sono giunte a noi la Passione secondo S. Matteo (1721) e la Passione secondo S. Giovanni (1724), nell'insieme sintesi compiuta e apice indiscusso di tutta la tradizione musicale protestante. Analogamente a quanto accade con la Messa in si minore, soprattutto con la Passione secondo S. Matteo Bach ha messo in musica il proprio singolo atto di fede, opera didattica per eccellenza, a motivo della violenza del dramma e del prodigioso senso teatrale che vi è infuso. Oltrepassando di gran lunga la misura dell'oratorio, questa prima Passione bachiana costituisce anche una delle opere più vaste dell'autore, sia per le dimensioni, sia per i mezzi utilizzati.