Caratteri dell'opera
Lo spirito beethoveniano affondava le proprie radici nell'illuminismo, ma accolse con entusiasmo gli inquieti fermenti dello "Sturm und Drang" e si dimostrò sensibile alle nuove istanze dell'idealismo tedesco e al credo libertario e democratico nato con la rivoluzione francese. Oltre che per l'ampiezza degli interessi culturali, Beethoven si distinse dai musicisti che lo avevano preceduto anche per aver sempre coraggiosamente rivendicato la posizione di libero artista, autonomo nelle proprie scelte artistiche ed esistenziali. Tutte queste caratteristiche nuove contribuirono in maniera determinante a un'interpretazione in chiave romantica dell'arte di Beethoven. Va invece precisato che egli rimase sempre un musicista di formazione classica e che nella sua arte, come nella sua visione morale, mancano alcune delle componenti essenziali del romanticismo (per esempio, l'esasperato autobiografismo artistico).
Le prime composizioni significative di Beethoven risalgono all'ultimo decennio del XVIII secolo e furono concepite secondo i modelli di Mozart e Haydn, anche se fin dall'inizio si riscontra la tendenza ad accentuare il contrasto, tipico della forma sonata, fra il primo tempo, ritmico e incisivo, e il secondo, melodico e intimistico. La progressiva drammatizzazione di questo contrasto divenne elemento preponderante nella parte centrale della produzione beethoveniana, che si colloca approssimativamente nel primo quindicennio dell'Ottocento. I tempi veloci delle sue composizioni si impongono per la potenza titanica della costruzione, mentre gli adagi si distinguono per il loro poetico e contenuto lirismo. Le nuove dimensioni dei rapporti armonici e le formidabili invenzioni timbriche determinarono, inoltre, radicali innovazioni nella tradizionale struttura della forma sonata, mentre il completo superamento dei modelli galanti si espresse anche con l'abbandono del minuetto, sostituito con uno scherzo, robusto e ritmicamente incisivo. Negli ultimi anni, però, Beethoven portò a completo sfaldamento anche la forma sonata, ricorrendo a nuovi elementi formali per soddisfare le sempre più profonde esigenze espressive. Si verificò allora un ritorno all'antico, al recupero di procedimenti polifonici rinascimentali e barocchi, mentre, contemporaneamente, Beethoven proponeva strutture formali e soluzioni stilistiche di tale sconvolgente novità di concezione da poter essere compiutamente assimilate e riprese solo nell'esperienza critica e compositiva del Novecento.