Il romanzo del dopoguerra

Arno Schmidt, un originale innovatore

Appassionato fin da ragazzo di matematica e di letteratura ma impossibilitato a compiere studi superiori, Arno Schmidt (Amburgo 1914 - Celle, presso Lüneburg, 1979) lavorò dapprima come contabile, quindi fu arruolato nell'esercito e prese parte alla guerra, durante la quale scrisse i curiosi Dialoghi di poeti nell'Elisio (Dichtergespräche im Elysium) e il racconto Faros, o del potere dei poeti (Pharos oder von der Macht der Dichter), entrambi apparsi postumi. In essi già si annuncia il tema della fuga e della solitudine su cui s'incentrano le tre prose del volume Leviathan, pubblicato nel 1949. I lavori successivi sono caratterizzati da una polemica sempre più violenta contro il cristianesimo e la morale dominante e da un marcato sperimentalismo linguistico e narrativo, che assume in primo luogo la tecnica joyciana del flusso di coscienza e si muove nella direzione del decostruzionismo. Tra questi si possono ricordare: Dalla vita di un fauno (Aus dem Leben eines Fauns, 1953); Paesaggio marino con Pocahontas (Seelandschaft mit Pocahontas, 1955), che gli fruttò una denuncia per vilipendio della religione e pornografia; Buco di provincia, anche Mare Crisium (Kaff auch Mare Crisium, 1960), considerato una delle sue prove migliori dal punto di vista formale. L'imponente lavoro di traduzione dell'opera completa di E. A. Poe (1963-66) fa da sfondo all'ultimo smisurato romanzo (1334 pagine) di Schmidt, Il sogno di Zettel (Zettels Traum, 1970). Quest'opera estrema, richiamandosi alle teorie freudiane circa inconscio e subconscio e allo sperimentalismo linguistico del Finnegans Wake di Joyce, intreccia anche graficamente, distribuendo il testo su tre colonne parallele, azione, dialogo, richiami e commenti al testo di Poe. Nel 1981 è stata istituita una fondazione intitolata a Schmidt, che a partire dal 1986 viene pubblicando tutte le opere apparse a stampa e i numerosi inediti.