Il romanticismo
Il circolo di Heidelberg
Un secondo gruppo romantico importante si costituì a Heidelberg nel 1804-06 intorno a C. Brentano e A. von Arnim, che pubblicarono la celebre raccolta di antichi canti popolari tedeschi Il corno magico del fanciullo (1806-08), esempio paradigmatico dell'interesse del romanticismo per il Medioevo e per le tradizioni popolari nazionali. Il clima romantico a Heidelberg, coltivato da F. Creuzer, J. Görres, i fratelli J. e W. Grimm, fu molto particolare: oltre all'amore per la poesia popolare (Arnim), per le saghe germaniche e per le fiabe (Grimm), per il mondo simbolico arcaico (Creuzer), si diffuse lo studio della natura in opposizione al newtonianesimo e al meccanicismo settecentesco. Già a Jena, sulla scorta dell'ispirazione di Goethe e delle nuove scoperte di L. Galvani sul magnetismo animale, aveva preso avvio un'interpretazione finalistica, spiritualistica e qualitativa della natura, che vagheggiava la nascita di una “biosofia” come scienza unitaria della vita soggettiva e oggettiva. Queste tendenze fantasiose e mistiche si accentuarono a Heidelberg, soprattutto con Görres, e poi a Monaco con F. von Baader, mettendo capo a intuizioni analogiche che riprendono la sapienza magica e alchemica precedente la nascita delle scienze moderne.
Brentano
Figlio di un mercante di Francoforte di origine italiana, il poeta e narratore Clemens Brentano (Ehrenbreitstein 1778 - Aschaffenburg 1842) fu segnato dalla morte precoce della madre (1793), in seguito alla quale andò a vivere presso una zia, ricevendone un'educazione rigidissima. Nel 1798 si trasferì a Jena, dove frequentò il circolo romantico degli Schlegel e di Tieck. Qui egli iniziò a comporre il suo primo romanzo, Godwi ovvero la statua di marmo della Madre. Romanzo inselvatichito di Maria (Godwi oder Das steinerne Bild der Mutter. Ein verwilderter Roman von Maria, 1801), già orientato a dissolvere la forma tradizionale. Nel 1809 si trasferì a Berlino, dove frequentò gli ambienti letterari; nel 1817 si convertì al cattolicesimo e dal 1818 al 1824 visse al capezzale di Anna Katharina Emmerich, una suora che aveva ricevuto le stigmate, annotandone le visioni estatiche e i pensieri, fino alla morte di lei. In seguito a questa sconvolgente esperienza scrisse un'imponente trilogia sulla vita di Cristo, Le amare sofferenze di N.S. Gesù Cristo (Das bittere Leiden unsers Herrn Jesu Christi, 1833); progettò anche un grande poema religioso, di cui ha lasciato ben 16 000 pagine di appunti manoscritti. Dopo alcuni anni di inquiete peregrinazioni si stabilì in Baviera, dove morì. Nella sua produzione giovanile Brentano ha contribuito a creare quel tono insieme colto e popolare tipico della ballata romantica tedesca, il cui miglior esempio è forse la poesia Loreley (1801); frutto di questa attività poetica è anche Il corno magico del fanciullo (Des Knaben Wunderhorn, 1806-08), raccolta di antichi canti popolari da lui rielaborati in collaborazione con A. von Arnim. Notevole anche la sua produzione novellistica, di cui vanno ricordati la Storia del bravo Gasparotto e della bella Annetta (Geschichte vom braven Kasperl und dem schönen Annerl, 1817), la Cronaca di un chierico vagante (Chronika eines fahrenden Schülers, 1818) e Gockel, Hinkel e Gackeleia (1838), nonché adattamenti dal Pentamerone di G.B. Basile; tra i lavori teatrali, che non ebbero fortuna, spicca la commedia Ponce de Léon (1814). Ma importante è soprattutto la lirica mistica e tormentata degli ultimi anni, che offre soluzioni linguistiche di straordinaria intensità e originalità.
Arnim
Achim (Ludwig Joachim) von Arnim (Berlino 1781 - Wiepersdorf, Dahme, 1831) studiò giurisprudenza e fisica a Halle, pubblicando nel 1799 un saggio sui fenomeni elettrici. Dal 1801 si dedicò alla letteratura, anche sotto lo stimolo di C. Brentano, in collaborazione con il quale pubblicò la celebre raccolta di antichi canti popolari tedeschi Il corno magico del fanciullo (Des Knaben Wunderhorn, 1806-08). Fu autore di due ampi romanzi: Povertà, ricchezza, colpa ed espiazione della contessa Dolores (Armut, Reichtum, Schuld und Buße der Gräfin Dolores, 1810), che narra la minaccia condotta a un matrimonio nel quale la protagonista si lascia sorprendere dai soprassalti della passione; e l'opera forse più impegnata, l'incompiuto I custodi della corona (Die Kronenwächter), nel quale prende di mira la celebrazione dell'impero tedesco medievale. Arnim spicca in particolare però per gli splendidi racconti Isabella d'Egitto (Isabella von Ägypten, 1811), Il pazzo invalido di Fort Ratonneau (Der tolle Invalide auf dem Fort Ratonneau, 1818) e I signori dei maggioraschi (Die Majoratsherren, 1820). In essi una prepotente fantasia altera il realismo di fondo generando scenari ora surreali ora grotteschi. Si caratterizzò anche per una vasta produzione lirica variamente accolta successivamente dalla critica.