Approfondimenti
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Il viaggio di Hoffmann nella crisi dell'individuo
Protagonista del romanticismo, Hoffmann ne incarna le febbrili tensioni, pur preservando da ogni confusa indeterminatezza la sua fantasia, visionaria ma soprattutto chiara. La sua vita breve e tumultuosa sembra bruciata in un'incredibile intensità di esperienze: la professione di magistrato prussiano; l'attività di direttore d'orchestra, scenografo, regista teatrale e recensore musicale; i romanzi, i racconti e i testi musicali composti nel giro di pochissimi anni; lo studio delle nuove scienze dell'anima e dei fenomeni notturni della psiche quali il magnetismo, l'analisi dei sogni, il sonnambulismo, il vampirismo, l'isteria e la perdita dell'identità; le fervide amicizie con i massimi scrittori, filosofi e scienziati dell'età romantica; gli amori appassionati e sfrenati, le bevute, le serate alla taverna e le burle capricciose; l'impegno politico dapprima contro Napoleone e poi contro l'oscurantismo della Restaurazione; le difficoltà economiche, gli affetti familiari, la brama di vivere e la tabe dorsale sopportata con beffarda noncuranza. [...] Ironicamente nostalgico del mondo esteriore, si getta in un viaggio vertiginoso nel profondo dell'interiorità e dell'inconscio, consapevole che lo spazio dell'avventura poetica moderna è ormai l'opaco e incerto territorio dell'anima. La sua narrativa si insinua nei meandri del sogno, insegue con temeraria audacia stilistica i processi delle associazioni d'idee e il meccanismo delle analogie, riproduce i crepuscolari fenomeni psichici che avvengono sotto il limitare della soglia della coscienza, individua e coglie gli atti mancati, le condensazioni, le rimozioni e le censure operate dal linguaggio.
C. Magris, Dietro le parole, Garzanti, Milano 1978, pp. 30-32.