Il movimento dello “Sturm und Drang”
In sintesi
Redazione De Agostini
La genesi dello sturm und drang | Si sviluppò in Germania tra il 1770 e il 1785 su iniziativa di Herder, Goethe e altri giovani intellettuali che gli diedero vita per la crescente insofferenza, sul piano letterario, per il barocco e per il classicismo francese con le loro implicazioni razionalistiche, che comportavano un tipo d'arte rigido e freddo. |
Le premesse teoriche | Agli inizi del movimento vanno collocate alcune teorie estetico-filosofiche di Hamann ed Herder, i quali delinearono la figura creativa e l'originalità spirituale del genio. Importanti sono inoltre le concezioni estetiche di Moritz, il quale sostenne che l'artista è incessantemente spinto a "formare", cioè a creare e non a riprodurre semplicemente. |
Temi, opere ed esponenti principali | Il manifesto del gruppo fu la raccolta di saggi Intorno al carattere e all'arte dei tedeschi (1773). Il giovane Goethe, che va considerato inizialmente come il massimo rappresentante del movimento, espresse con efficacia il titanismo ribelle e la sete di libertà, i valori perenni del sentimento. Gli altri membri del gruppo, chiamati Stürmer, furono attivi soprattutto in campo teatrale. Vanno menzionati i drammi: Il precettore e I soldati di J.M.R. Lenz; I gemelli e Guazzabuglio di F.M. Klinger; L'infanticida di H.L. Wagner; Golo e Genoveffa di F. Müller, che tentò anche un Faust, e Giulio di Taranto di J. A. Leisewitz. Anche il giovane Schiller, la cui drammaturgia si situa ormai alla fine del movimento, appartenne idealmente allo Sturm und Drang, di cui nei suoi primi tre drammi (I masnadieri, La congiura del Fiesco a Genova, Cabala e amore) fece propri i temi e le modalità espressive. |