Dal Pietismo al Classicismo
Il sec. XVII fu, in tutta Europa, il secolo dei “lumi”, la stagione storico-culturale di quel movimento teso a laicizzare i valori religiosi e a sacralizzare i valoridella ragione chiamato appunto “illuminismo”.
Il primo Settecento ebbe il rappresentante più grandein J.C. Gottsched, che ai turgori,alle ridondanze e ai francesismi del barocco opposeun ideale di chiarezza razionale.
Presto furono però evidenti, soprattutto in poesia, i limiti di un atteggiamento esclusivamente raziocinante, e si diffuse il movimento della cosiddetta Empfindsamkeit (sensitività o sentimentalità), che introdusse toni nuovi di commosso senso della natura e d'intima religiosità: i principali esponenti furono L. Gleim, C.F. Gellert e F.G. Klopstock. Accanto a essa, la poesia pastorale del rococò, culminante nel fiabesco Oberon di C.M. Wieland, fu una delle correnti più significative del secolo.
La fusione di queste istanze diverse e in parte contrastanti riuscì a G.E. Lessing, che fu la figura più grande dell'illuminismo tedesco e il vero fondatore del teatro nazionale.
La crisi della letteratura settecentesca, e soprattuttodella sua variante rococò, esplose con virulenzanel movimento dello Sturm und Drang, che con la sua esaltazione del sentimento e del genio anticipò motivi essenziali del romanticismo. In seguito tuttavia i maggiori rappresentanti del gruppo, Goethe e Schiller, influenzatida J.J. Winckelmann e dalla sua interpretazionedell'arte classica, pervennero a un nuovo e felice equilibrio poetico e spirituale dando così vita al classicismo(detto anche “di Weimar”, città dove i due poeti operarono insieme), che è considerato a giusto titolo il periodo aureo della letteratura tedesca.