Approfondimenti

<em>Le affinità elettive</em>: il più profondo romanzo psicologico

Die Wahlverwandtschaften [Le affinità elettive], la sola opera veramente e sostanzialmente tragica di Goethe e certamente il romanzo psicologico più profondo della letteratura tedesca, tratta in chiave apparentemente scientifica il tema del conflitto fra istinto e dovere. La forza cieca ed irresistibile dell'amore vi è rappresentata come legge naturale di attrazione, simile alle leggi che regolano nella chimica le combinazioni degli elementi affini [...]. Il romanzo riprende lo schema settecentesco delle due coppie male assortite: un uomo che ubbidisce soltanto ai propri impulsi affettivi, s'innamora di una donna tutta purissima, misteriosa, sensitività e ne è ricambiato; un uomo che segue soltanto la ragione s'innamora di una donna che segue soltanto la ragione e ne è riamato; ma l'uomo tutto impulso irrazionale ha già sposato, senza vero o profondo amore, la donna tutta ragione e nessuno dei quattro può legarsi col vincolo matrimoniale all'anima gemella, cui è legato da un'irresistibile attrazione naturale. [...] Come i due protagonisti, invincibilmente attratti l'uno verso l'altro, distruggano la propria felicità e quella dei due antagonisti è narrato da Goethe con insuperabile arte psicologica e drammatica. La morte del bambino [...] è considerata dai quattro protagonisti come una giusta punizione della loro comune colpevolezza. La tragica quadriglia continua a vivere insieme; uniti dal rimorso non meno che dalla passione, i protagonisti, che sono oramai ombre di se stessi, non sono capaci né di lasciarsi, né di ricomporsi, seguendo la voce dell'istinto, in due nuove coppie. È una situazione spettralmente tragica nella sua fatale immutabilità. Goethe non fu mai giudice più severo ed analizzatore più sottile e lucido della passione, anche se negli ultimi capitoli, che narrano la morte di Ottilie ed i miracoli da lei compiuti dopo la morte, colorisce romanticamente la sua opera sostanzialmente antiromantica, per attenuarne la cupa e sinistra tragicità.

L. Mittner, Storia della letteratura tedesca, vol. II, Dal pietismo al romanticismo (1700-1820), Einaudi, Torino 1964, pp. 956-957.