GLOSSARIO

P

Panegiricodiscorso pubblico in celebrazione di un personaggio.
Pantomimosorta di balletto, spettacolo di musica e danze molto popolare nella Roma del I secolo d.C. Poteva essere basato su noti temi mitologici, e sostenuto da una vera e propria sceneggiatura scritta.
Paratassi

rapporto di coordinazione fra due o più frasi, opposto a ipotassi (si veda).

Paronomàsiaaccostamento di parole dotate di qualche somiglianza fonica; procedimento-base dei "giochi di parole".
Pathos

effetto violento, drammatico, intensamente sentimentale, distinto per grado di intensità dall'ethos; viene consapevolmente ricercato con strategie di stile e di contenuto sia dall'oratore sia dal poeta.

Pentàmetro

verso della metrica classica composto da cinque piedi. Insieme all'esametro formava il distico elegiaco.

Piedeunità di misura del verso greco-latino costituita dall'aggregazione di determinate quantità sillabiche. Per esempio il dattilo (¯ (breve) (breve)), lo spondeo (¯ ¯), il giambo ((breve) ¯), il trocheo (¯ (breve)).
Plurilinguismo

apertura dello stile letterario verso una pluralità di livelli e di registri linguistici; la tendenza opposta, selettiva e omogenea, si può definire monolinguismo.

Poemacomponimento poetico narrativo solenne e di vasto respiro. Generalmente ripartito in canti o libri, definito, secondo la materia trattata, poema epico, cavalleresco, storico, didascalico ecc.
Poikilía

"varietà" di temi, strutture metriche, e soprattutto di stile e linguaggio, all'interno di una poetica consapevole. Termine greco, dal verbo poikíllo, "rendere vario, ricamare".

Polìmetricarmi composti in metri vari.
Poliptòto

ripetizione contestuale di una parola in differenti casi grammaticali, per esempio "pectora pectoribus rumpunt" (Virgilio).

Polisemìapluralità di significati di cui si dota una parola, o un intero enunciato (più comunemente si parla di ambiguità).
Proemioforma di esordio tipica del poema epico.
Prosìmetroforma letteraria caratterizzata da un'alternanza frequente, non episodica di prosa e versi.
Prosodìa(propriamente in greco "modulazione della voce") parte della fonetica che tratta della quantità delle sillabe e dell'accentazione delle parole. Il termine svela l'originaria natura melodica che l'accento ha sia in greco sia in latino. Lo studio della prosodia è fondamentale, in quanto la versificazione latina, come quella greca era basata sull'alternanza di sillabe lunghe e brevi.
Prosopopeaartificio mediante il quale si dà voce, impersonandolo, a un personaggio, o a un'astrazione (per esempio lo Stato, la Natura).