Virgilio
Riassunto dell'Eneide
Libro II Enea narra la finta ritirata dei nemici, l'abbattimento delle mura per introdurre l'enorme cavallo di legno nella città, la fuoriuscita nella notte dal suo ventre dei guerrieri achei, la strage, la morte del re Priamo e l'incendo della città. Solo Enea, con il padre Anchise, il figlio Ascanio e pochi compagni, si salva dal disastro e salpa in cerca di una nuova patria.
Libro III I fuggiaschi giungono in Tracia, da dove ripartono su consiglio di Polidoro, trasformato in arbusto. Dopo aver consultato l'oracolo di Delo, sbarcano a Creta, ma sono costretti a riprendere il mare a causa di una pestilenza. Sbarcano alle Strofadi, dove si scontrano con le Arpie, in Sicilia, nell'isola dei Ciclopi e a Drepano, luogo in cui muore Anchise; infine la tempesta che li porta a Cartagine.
Libro IV In seguito a un accordo tra Giunone e Venere, Enea si unisce a Didone; ma Giove, invocato da Iarba che aspira alla mano della regina, ordina al troiano di andarsene. Didone, dopo aver invano pregato Enea di restare, si toglie la vita, mentre guarda le navi troiane allontanarsi.
Libro V Gli esuli ritornano a Drepano, dove tengono dei giochi in onore di Anchise. Giunone brucia loro le navi, ma una pioggia mandata da Giove spegne l'incendio. Enea riparte, lasciando a terra i compagni stanchi di errare per mare. Durante la navigazione Palinuro cade in acqua di notte e muore.
Libro VI Sbarcato a Cuma, Enea si reca dalla Sibilla che gli consiglia di scendere nell'oltretomba. Qui incontra le anime di Deifobo, Didone, Palinuro e, nei Campi Elisi, di Anchise. Il padre gli mostra i futuri eroi romani, tra cui Cesare e Augusto. In seguito riprende il mare alla volta di Gaeta.
Libro VII Enea è ormai alla fine del viaggio: giunto alle foci del Tevere, risale il fiume fino a Laurento, dove Latino, re del Lazio, lo accoglie amichevolmente, gli concede di fondare una città e gli promette in sposa la figlia Lavinia. Giunone, tramite la furia Aletto, fomenta contro i troiani Amata, la moglie di Latino, e il principe dei rutuli Turno, promesso sposo di Lavinia. Scoppia la guerra.
Libro VIII Su suggerimento del dio Tiberino, Enea si reca a chiedere aiuto al re di Pallanteo, Evandro, che mette a sua disposizione dei cavalieri, guidati da suo figlio Pallante; un altro sostegno gli viene dai popoli etruschi. Dalla madre Venere poi riceve un'armatura forgiata da Vulcano, che sullo scudo racconta le future vicende di Roma.
Libro IX Comincia la battaglia: i troiani sono in difficoltà per l'assenza di Enea e decidono di cercarlo. Incaricati della missione sono i due giovani volontari Eurialo e Niso che vengono uccisi mentre stanno facendo una strage nel campo nemico. Turno riesce a penetrare nel campo troiano, ma costretto alla fuga, si salva gettandosi nel Tevere.
Libro X Giove ordina agli altri dei di non intervenire nella contesa. Intanto ritorna Enea, che risolleva le sorti della battaglia. L'uccisione di Pallante, da parte di Turno, fa infuriare il troiano che, non riuscendo a trovare il principe dei rutuli, uccide il suo più forte alleato, il tiranno Mesenzio.
Libro XI Il momento della tregua per seppellire i caduti dura poco. Turno manda all'attacco la cavalleria sotto il comando di Messalo e di Camilla, regina dei volsci; ma la morte della fanciulla fa disunire i latini ed Enea riesce facilmente a giungere con gran parte dell'esercito fino a Laurento.
Libro XII Turno sfida Enea a duello; durante la tregua la ninfa Diuturna, incitata da Giunone, fa riaccendere la battaglia, nella quale Enea è ferito e guarito da Venere. Tornato nella mischia, egli assalta la città di Laurento: la regina Amata, disperata, si toglie la vita. Accorre Turno, che era stato allontanato con un trucco, affronta Enea, ma è sconfitto e ucciso.