Iliade, Odissea e il corpus omerico
L'Odissea
Diviso in 24 libri dai grammatici alessandrini, come l'Iliade, il poema consta di 12 110 esametri. Ne è protagonista Odisseo (Ulisse), re di Itaca, che, dopo aver combattuto 10 anni contro Troia e dopo altri 10 anni di avventurose peregrinazioni, riesce finalmente a tornare in patria. Il tema del viaggio e dell'avventura, intessuto di motivi fiabeschi e popolari, si associa al motivo della riconquista della propria casa e della propria donna. Penelope infatti, la casta sposa di Odisseo, è insidiata dai Proci, i pretendenti che aspirano alle sue nozze con l'intenzione di appropriarsi anche del potere, sostituendosi a Odisseo ancora lontano. La materia del racconto è articolata in modi più complessi rispetto all'Iliade: i primi canti sono dedicati ai viaggi di Telemaco, il giovane figlio di Odisseo, che nelle corti di Nestore e di Menelao va cercando notizie del padre e, tra l'altro si richiamano al destino di altri eroi della saga troiana e stabiliscono così un raccordo con l'Iliade). Le avventure di Odisseo, che in apertura del poema era stato presentato come prigioniero della ninfa Calipso, nell'isola di Ogigia, occupano i canti dal V al XII: nei primi quattro della sezione l'eroe è presentato direttamente in azione (la partenza da Ogigia, il naufragio, l'approdo all'isola dei Feaci); negli ultimi quattro è Odisseo stesso a narrare, in prima persona, i suoi ricordi e le sue avventure (le varie peripezie con i Lotofagi, il Ciclope, i Lestrigoni, Circe, persino il viaggio nel regno dei morti). Solo con il XIII libro l'eroe approda a Itaca, sotto mentite spoglie, e affronta con l'aiuto del figlio, a cui si è finalmente ricongiunto, i Proci e li stermina. L'ultima e la più restia a riconoscerlo è proprio Penelope, che si convince della sua identità solo quando Odisseo le racconta il modo in cui lui stesso aveva costruito il letto nuziale. Il poema si chiude con la ribellione delle famiglie dei Proci uccisi e con la definitiva riconquista del potere da parte di Odisseo.