La lirica dorica
In sintesi
Redazione De Agostini
Il mondo di Sparta | Il carattere conservatore della costituzione spartana non impedì lo sviluppo della poesia lirica che si inserì perfettamente all'interno dell'organizzazione militare di Sparta. In questo ambiente il poeta deve mettere a disposizione della società a cui appartiene la propria arte: per questo nel mondo dorico prevalse l'esecuzione corale. |
Figure significative | All'inizio dell'VIII sec. a.C. a Sparta operano Terpandro di Lesbo e Talete di Cortina, di cui non è pervenuto quasi nulla. Più note sono le figure dei due lirici Tirteo e Alcmane e del poeta epico Cintone (VII-VI sec. a.C.). |
Tirteo | (fine VII sec a.C.). Secondo la leggenda fu un maestro ateniese inviato per scherno a Sparta, ma più probabilmente fu nativo e cittadino spartano. Compose prevalentemente opere di argomento politico-militare (come l'Eunomía) ed esortazioni morali (le Upothékai); fu il primo celebratore degli ideali della polis spartana, tra cui soprattutto il valore guerriero. La lingua è il dialetto ionico. |
Alcmane | (fine VII sec. a.C.). Primo autore di melica corale (infatti scrive in dorico, diversamente da Tirteo), è ricordato soprattutto per la composizione dei parteni, canti per giovinette che scandivano le fasi della loro educazione. La sua poesia si caratterizza per il tono sorridente, malizioso e malinconico spesso unito all'uso di espressioni tratte dal linguaggio popolare. |