Il barocco
Il teatro barocco
Il teatro barocco predilesse le trame complesse, ignorando l'unità di luogo, attraverso il moltiplicarsi delle scene in cui si svolgeva l'azione, e di azione con tempi lunghi, misurabili a giorni o a settimane. Tragico e comico si mescolavano a ogni tipo d'inverosimiglianza e di rifiuto delle convenzioni morali, utilizzando spesso effetti crudeli e sanguinari. Non emersero grandi autori, solo scrittori prolifici.
Il parigino Alexandre Hardy (1570-1632) si abbandonò a una vena inesauribile (seicento titoli) d'intrighi, passioni violente, drammi che terminavano con il suicidio del protagonista, la vendetta o l'assassinio. Tra i meglio riusciti, compresi nelle opere complete del 1624-28, sono Marianne e La force du sang (La forza del sangue), storia interessante e audace di uno stupro riscattato dalla volontà della vittima.
Antoine de Montchrestien (1575-1621) trovò soluzioni sceniche molto più moderate e fu abbastanza rispettoso delle regole classiche di tempo, luogo e azione, scrivendo interessanti tragedie come Sophonisbe (1596) e Hector (1604), ma mostrandosi più incline, come in Les lacènes (Le lacedemoni, 1601), a un tono elegiaco da commedia pastorale.