Invenzione romanzesca e "nouveau roman"
Raymond Queneau
Raymond Queneau (1903-1976), di Le Havre, laureato in filosofia, si occupò di matematica, linguistica, storia e psicoanalisi. Nel 1927 si accostò al movimento surrealista, condividendone la curiosità per i giochi del linguaggio, ma se ne allontanò nel 1929, dopo la rottura con Breton. Esordì con il romanzo Le chiendent (La gramigna, 1933), cui seguirono Odile (1937), Pierrot mon ami (Pierrot amico mio, 1942) e i versi di Petite cosmogonie portative (Piccola cosmogonia portatile, 1951). Queneau prende di mira le convenzioni della lingua letteraria, contrapponendovi la libertà del linguaggio parlato. La disarticolazione della sintassi e l'introduzione di vocaboli popolari, tratti dall'argot o del tutto inventati, accanto al recupero delle forme più solenni della retorica, generano un irresistibile umorismo, nel quale Queneau dispiega inesauribile verve e straordinario virtuosismo tecnico. Il racconto procede in modo bizzarro e in apparenza strampalato, richiamando l'attenzione del lettore sui meccanismi più che sull'oggetto della narrazione. Se in alcune opere (Exercices de styles, Esercizi di stile, 1947) prevale nettamente lo spericolato gioco linguistico, in altre soprattutto in quelle mature come Zazie dans le métro (Zazie nel metro, 1959); Le dimanche de la vie (La domenica della vita, 1952); Les fleurs bleues (I fiori blu, 1965), forse il suo capolavoro; e Le vol d'Icare (Icaro involato, 1975) Queneau non distrugge del tutto la finzione narrativa. Da questi romanzi è evidente che la sua opera non è solo vistosa esplorazione verbale e formale, emerge un singolare universo immaginario, malinconico e insieme grottesco. In grigie periferie urbane vagano esseri ingenui e mediocri, a tratti capaci di comunicazione, più spesso respinti in una solitudine venata di pacato pessimismo. Ironia e pathos, realtà e sogno, comico e tragico convivono mirabilmente in un'opera di grande ricchezza, senza dubbio una delle più interessanti e significative della letteratura francese del secondo dopoguerra.