L'epoca di Francesco I
La prosa
I romanzi medievali erano scritti in versi, mentre le opere scritte in prosa (quasi tutte di argomento teologico e filosofico) erano in latino. Solo nel Cinquecento si elaborò una prosa d'arte che riuscì a emanciparsi rispetto al latino. I motivi di questa fioritura sono da ricondurre in parte alla diffusione della stampa, che facilitò la circolazione dei libri e il formarsi di un pubblico più vasto, in parte alla necessità di una lingua nazionale in un particolare momento politico di scontro esterno con la potenza imperiale tedesca e con il rafforzamento interno della monarchia.
Margherita di Navarra
Margherita d'Angoulême, regina di Navarra (1492-1549) era la figlia di Carlo d'Orléans e di Luisa di Savoia, sorella di Francesco I. Fin da giovane studiò le lingue antiche e moderne, le lettere e la filosofia. Colta, sensibile all'influenza del neoplatonismo, aperta alle nuove idee religiose, protesse pensatori e umanisti minacciati dalla repressione cattolica. Alla sua corte trovarono rifugio Étienne Dolet, Clément Marot, Calvino, Lefèvre d'Étaples. Negli ultimi anni di vita, circondata da letterati e studiosi, si ritirò nelle sue terre a Nérac; qui si allontanò dal calvinismo accogliendo le dottrine dell'evangelismo, impregnate di misticismo. Fu poetessa e scrittrice di talento; tra le sue opere di notevole varietà spiccano vari lavori teatrali, il poemetto Dialogue en forme de vision nocturne (Dialogo in forma di visione notturna, 1524), in cui affrontava le tematiche religiose della Riforma; le raccolte di poesie Miroir de l'âme pécheresse (Lo specchio dell'anima peccatrice, 1531), condannata dalla Sorbona; Les marguerites de la Marguerite des princesses (Le perle della perla delle principesse, 1547); Dernières poésies (Ultime poesie, ritrovate nel 1896). Il suo capolavoro è in prosa, il libro incompleto di novelle Héptameron (Eptamerone, 1588-89, postumo), ispirato al Decameron di Boccaccio. Una compagnia di dame e gentiluomini, costretti per un incidente all'inattività, decide di passare il tempo raccontando storie. Racconti realistici, o addirittura scabrosi, nel solco dei fabliaux medievali, racconti meravigliosi di avventure cavalleresche si alternano alla riflessione e alla meditazione finali. Narratrice concreta e insieme simbolica, Margherita rappresentò acutamente i costumi del clero e della nobiltà e seppe affrontare con sensibilità nuova i temi tradizionali dell'amore e del ruolo della donna nella società.
Bonaventure Des Périers
Il borgognone Bonaventure Des Périers (circa1500-1543), segretario di Margherita di Navarra, della quale condivise le idee religiose, fu collaboratore di E. Dolet e di Calvino. Scrisse un libretto, Cymbalum mundi en françois (Cembalo del mondo in francese, 1537), che, ritenuto blasfemo e condannato, fu bollato sia dai protestanti sia dai cattolici. In realtà si trattava solo di una narrazione allegorica in cui si affermavano lo scetticismo rinascimentale e l'equivalenza di tutte le religioni. Scrisse anche i racconti satirici Les nouvelles récréations et joyeux devis (Nuove ricreazioni e giocondi ragionari, postumi 1558) piuttosto fiacchi, che si rifacevano ai fabliaux. Morì suicida.
Noël du Fail
Imitatore di Rabelais, Noël du Fail (1520-1591), giurista e militare, pubblicò nel 1547 i Propos rustiques (Discorsi rustici), narrazioni a sfondo moralistico e nostalgico evocate da quattro contadini di due villaggi, le Baliverneries (Balivernerie, 1548) e infine i Contes d'Eutrapel (Racconti d'Eutrapel, 1585). La sua prosa sceglie deliberatamente un paesaggio contadino, ricco di suggestioni da Orazio e Virgilio, come contraltare agli ambienti raffinati di corte, ma i personaggi rimangono macchiette confinate nel genere del bozzetto e della satira paesana.