Il razionalismo: occasionalismo, Spinoza e Leibniz
In sintesi
Redazione De Agostini
L'occasionalismo | L'occasionalismo è una dottrina filosofica che nasce dall'esigenza di spiegare il rapporto tra anime e corpi, tra le due sostanze poste da Cartesio come assolutamente eterogenee. |
La dottrina delle cause occasionali | Se per Cartesio l'interazione fra corpo e anima è un fatto del quale abbiamo certezza, per gli occasionalisti richiede l'azione di Dio, il quale produce nell'anima una determinata sensazione o pensiero, allorché il corpo è modificato in una certa maniera: le creature perciò forniscono una causalità che è soltanto occasionale. |
Malebranche | Nicolas Malebranche è il più coerente teorizzatore dell'occasionalismo, da cui trae la nozione della conoscenza come visione delle idee in Dio. |
Spinoza | Baruch Spinoza afferma che Dio, ossia la Natura, è l'unica Sostanza di tutte le cose particolari, in cui esse permangono come suoi modi, o manifestazioni. |
Gli attributi della Sostanza | L'unica Sostanza divina si esprime indifferentemente e simultaneamente secondo tutte le caratteristiche dell'essere (o attributi), che sono infiniti. |
Pensiero ed estensione | L'uomo può conoscere solo due attributi della Sostanza, pensiero ed estensione, poiché egli stesso è espresso nelle loro modalità, che sono mente e corpo. |
La conoscenza adeguata | La perfezione umana si fonda sulla conoscenza dell'intelletto, che permette di sentire e vedere intuitivamente che tutto in Dio si muove e si svolge. |
L'"Etica" e gli affetti | L'Etica dimostrata secondo l'ordine geometrico contiene inoltre la dottrina dell'immaginazione, su cui si fonda la possibilità di una indagine scientifica degli affetti, considerati parti della forza infinita della Sostanza. Gli affetti si esprimono simultaneamente sotto gli attributi del pensiero e dell'estensione e, perciò, possono essere assunti come l'essenza e la realtà stessa dell'uomo. |
La concezione del diritto | Nel Tractatus theologico-politicus Spinoza concepisce il diritto come espressione della forza e ritiene impossibile rinunciare al diritto naturale (per esempio, la libertà di pensiero), condizione dell'ordine e della pace dello Stato. |
L'analisi dei regimi di governo | Nel Tractatus politicus (1677) analizza i regimi di governo (monarchia, aristocrazia, democrazia) affermandone una bontà o convenienza non assoluta ma relativa alle singole situazioni storiche. |
Leibniz | Leibniz critica la concezione cartesiana della materia come semplice estensione affermando una concezione della realtà come penetrata di centri di forza, di tipo energetico-vitalista. |
Le monadi | Questi principi dinamici e attivi sono propriamente le monadi, che hanno carattere di pienezza e di semplicità, non comunicano fra di loro e differiscono unicamente per il diverso grado di chiarezza e distinzione delle rappresentazioni. Infatti ogni monade è in rapporto con tutte le altre e "percepisce", sia pure in modo imperfetto e oscuro, tutto il creato. |
L'armonia prestabilita | Ne deriva una correzione fondamentale dell'occasionalismo nella direzione dell'armonia prestabilita, cioè quell'accordo di necessità e contingenza, voluto da Dio all'atto della creazione, che regola razionalmente la struttura del mondo. |
Il migliore dei mondi possibili | Dio crea senz'altro il migliore dei mondi possibili, e la sua decisione non dipende né da un arbitrio, come sostiene Cartesio, né da una necessità metafisica, come afferma Spinoza. |
L'innatismo virtuale | Leibniz sostituisce all'innatismo di Cartesio una sorta di innatismo virtuale, in quanto le verità universali e necessarie sono possedute in forma originaria dall'intelletto, ma sono attivate dalla ragione e dall'esperienza. |
Le verità di ragione e le verità di fatto | Leibniz distingue fra verità di ragione, che dipendono unicamente dal principio di non contraddizione e prescindono da esperienze determinate, e verità di fatto, contingenti e sottoposte ad accertamento empirico. |