Il pensiero postmetafisico di Lévinas, Derrida e Deleuze

In sintesi

Lévinas e l'etica del volto

Lévinas contrappone al pensiero della totalità ontologica, che ha dominato la filosofia occidentale, la tesi della rottura della totalità su basi etiche, in virtù dell’appello etico che mi proviene dalla alterità radicale del “volto” altrui.

Il volto altrui

Il volto è il rivolgersi a me dell’altro con una richiesta impellente di aiuto: è un vero e proprio comando etico originario, che mi rende soggetto responsabile.

L’origine ultima del senso

Per trovare l’origine ultima del senso è necessario trascendere il piano dell’essere, del pensiero, del “detto”, per risalire a quel “dire” originario con cui il soggetto responsabile si fa prossimo all’altro.

Il volto altrui come traccia dell’infinito

Il volto altrui è traccia dell’infinito, perché Dio “viene all’idea” tramite l’atteggiamento etico del soggetto.

Derrida

Per Derrida l’intera tradizione filosofica occidentale svaluta il segno scritto, legato all’assenza dell’autore, e privilegia il segno orale, legato alla sua presenza.

La parola e lo scritto secondo la metafisica

La metafisica privilegia la parola perché la considera l’espressione diretta della verità, mentre il segno scritto è inteso come assenza, ossia come una negazione della presenza e quindi della verità.

Il progetto di una decostruzione della metafisica

Convinto che l’idea di presenza sia di per sé già un’illusione, Derrida progetta una decostruzione della metafisica, mettendo in questione le opposizioni concettuali classiche e facendo emergere una nuova prospettiva concettuale irriducibile al sistema di tali opposizioni.

La definizione di segno

Mostra poi che la definizione del segno scritto è in realtà la definizione di ogni segno, in cui il processo di rinvio è interminabile.

La différance

A questo funzionamento del segno dà il nome di différance, che intende la differenza fra segno e segno e il rinvio incessante a cui è sottoposta la presenza della cosa.

La filosofia come scrittura

Allo scopo di decostruire la metafisica Derrida trasforma la filosofia in una pratica di scrittura aperta alla letteratura e alla psicoanalisi.