Introduzione

Il marxismo rappresenta un filone di grande visibilità della cultura filosofica del '900. Il pensiero marxista tuttavia si articola in correnti anche assai distanti tra loro. Il secolo si apre con la polemica tra i prosecutori della cosiddetta ortodossia marxista (Kautsky e il marxismo sovietico di Lenin e Stalin) e i revisionisti, che propugnano strumenti di lotta parlamentari al posto della rivoluzionaria lotta di classe (Bernstein).
Il neomarxismo italiano ha il massimo rappresentante in Gramsci, con la sua concezione del marxismo come "filosofia della prassi". Gli esponenti del "marxismo occidentale ", a partire da Lukács e Bloch, criticano l'estensione della dialettica marxista (nata come strumento di lettura della storia umana) anche alla natura, denunciando l'appiattimento dell'iniziativa dei soggetti in una logica oggettivante. Gli esponenti della scuola di Francoforte, Horkheimer, Adorno e Marcuse , elaborano la "teoria critica" della società, che estende le categorie di Marx all'analisi della cultura di massa e dell'alienazione capitalistico-borghese.