Le scuole socratiche
Sono le scuole fondate dagli immediati discepoli di Socrate, detti anche "socratici minori", per sottolineare la prospettiva unilaterale secondo cui rendono il messaggio del maestro.
La scuola cinica è fondata da Antistene (Atene secc. V-IV a.C.), che del messaggio di Socrate coglie soprattutto l'invito alla libertà, intesa come liberazione dell'anima da tutte le forme di dipendenza dalla realtà esterna e dalla soggezione agli appetiti e ai piaceri che legano l'anima al corpo. Questo lo porta a un'etica nella sostanza asociale e individualistica e a proporre uno stile di vita che rinuncia a ogni mollezza, propugnando il valore formativo della fatica.
La scuola cirenaica, fondata da Aristippo (Cirene secc. V-IV a.C.), è caratterizzata da una forte coloritura edonistica. Aristippo trasforma la non-condanna del piacere del maestro in una sua totale rivalutazione, al punto da fare del piacere legato al corpo e all'istante il fine dell'etica. Il sapiente, allora, deve ricercare un giusto dosaggio dei piaceri e una corrispondente fuga dai dolori e dalle responsabilità, fonti di affanno, non ultima la responsabilità nei confronti della propria città, in nome di un ideale cosmopolitico.
La scuola megarica è fondata da Euclide (secc. V-IV a.C.), che tenta una sintesi originale fra l'ontologia eleatica, identificando il sommo bene con l'Uno e negando il divenire e la molteplicità, e la morale socratica. Infatti, trasportando in campo etico il monismo della posizione eleatica, nega l'esistenza del male, che non è una realtà indipendente ma è solo ignoranza del bene, e proclama l'assolutezza del Bene. Il sapiente, allora, conduce una vita libera dalle occupazioni per i beni contingenti e tende esclusivamente alla realizzazione del Bene-Uno.
La scuola di Elide è fondata da Fedone, uno dei più celebri ma meno originali discepoli di Socrate, di cui radicalizza l'intellettualismo, sottolineando l'onnipotenza dell'intelletto e della conoscenza in ambito morale.