Gli sviluppi del pensiero di Platone
L'Accademia, fondata da Platone e i suoi discepoli e successori, Speusippo e Senocrate, continua sulla scia del suo pensiero fino al 268-64 a.C., data in cui Arcesilao inaugura il periodo degli accademici scettici, che dura fino alla fine del sec. II a.C. Successivamente, con Antioco di Ascalona la scuola assume un indirizzo eclettico, tentando una conciliazione con l'aristotelismo e lo stoicismo. In seguito all'impatto con la cultura giudaico-alessandrina, fra la metà del sec. I a.C. e l'inizio del sec. III d.C., fiorisce il medioplatonismo (Albino, Attico, Plutarco di Cheronea, Numenio di Apamea, Massimo di Tiro e Celso), che accentua la componente religiosa dell'Accademia antica: l'Uno è Dio, le Idee sono i "Pensieri di Dio" e il Demiurgo è Dio che plasma la materia preesistente. Il pensiero platonico viene poi ripreso nei secc. III-IV d.C. dalle scuole neoplatoniche, che elaborano una sistematizzazione del platonismo in una visione gerarchica del reale, utilizzando anche elementi della logica aristotelica, considerata propedeutica alla teologia platonica.