Reddito nazionale, prodotto nazionale, prodotto interno lordo
Abbiamo detto che il reddito nazionale è al centro dell'interesse della macroeconomia. Che cosa si intende con questa espressione? Il reddito nazionale non è altro che la nuova ricchezza prodotta ogni anno (o comunque nell'intervallo di tempo considerato) dal sistema economico nel suo complesso e distribuita tra coloro che hanno concorso a formarla. Esso è misurato in valore (nel caso dell'Italia, in euro) oppure in termini di variazione percentuale rispetto al periodo precedente. Un preciso significato ha poi il reddito pro capite, ossia il reddito totale diviso per la popolazione.
In assenza di disequilibri e in un'economia chiusa, ossia priva di rapporti con l'estero, il reddito nazionale, corrisponde alle spese delle famiglie, date dalla somma di consumi, risparmi e tasse, o alle risorse ottenute dalle imprese in termini di consumi, investimenti e spesa pubblica. Se il sistema economico intrattiene rapporti con l'estero, il reddito nazionale pagato dalle imprese dovrà comprendere anche il saldo tra esportazioni e importazioni con l'estero.
Il prodotto del sistema economico può essere determinato come:
- prodotto interno lordo, che si riferisce all'ammontare delle attività svolte all'interno di un paese;
- prodotto nazionale lordo, in riferimento alle attività svolte, in una qualsiasi parte del mondo, dai soggetti residenti in un paese.
Si distingue inoltre fra:
- prodotto lordo, laddove non si consideri il deprezzamento degli impianti nel tempo;
- prodotto netto, dopo la deduzione delle quote di ammortamento relative all'uso degli stessi.
Il reddito nazionale corrisponde al valore del prodotto del sistema economico.
•Il prodotto interno lordo (PIL)
Il prodotto interno lordo si definisce come il valore complessivo della produzione corrente di beni e servizi finali prodotti sul territorio nazionale o, in altre parole, la somma dei valori aggiunti generati da fattori di produzione collocati fisicamente all'interno di un dato paese. Il PIL si riferisce dunque a quell'insieme di attività economiche localizzate geograficamente all'interno di un dato stato, indipendentemente dalla loro proprietà. Essendo una misura del valore delle attività economiche, esso può essere espresso in riferimento ai prezzi correnti (PIL nominale) o in riferimento a prezzi di un anno base preso come punto di riferimento (PIL reale). Nella sua determinazione, di solito, sono escluse le attività non soggette a registrazione fiscale o illegali, facenti capo all'economia sommersa.
Il PIL viene considerato un buon indice dello stato di salute di un sistema economico, in quanto sintetizza la capacità di questo di creare reddito. Per tale ragione gli analisti, più che sul valore del PIL, solitamente si concentrano su: a) il suo tasso di crescita, che costituisce una misura approssimata dell'espansione del sistema economico; b) il livello del PIL pro capite, pari al rapporto tra PIL e numerosità della popolazione di un paese, che fornisce un indice approssimato del benessere della popolazione stessa e uno strumento per valutare le prospettive di crescita del paese.
•Il prodotto nazionale lordo (PNL)
Dal PIL si distingue il valore di mercato della totalità dei beni e servizi prodotti dai residenti di un paese in un determinato periodo di tempo, detto prodotto nazionale lordo. Il PNL è pari alla somma del PIL e dei redditi realizzati all'estero dai fattori di produzione di proprietà del paese, ovvero di quei redditi guadagnati dai residenti del paese a seguito di attività lavorative effettuate in altri paesi, o della detenzione di attività nette sull'estero. Il PNL è, come il PIL, una variabile flusso che costituisce un indicatore sintetico del livello di attività economica di un paese. Il PNL, pari alla somma dei redditi percepiti dai residenti nel paese, coincide con la somma dei valori aggiunti realizzati dai residenti. Il PNL come il PIL, può essere valutato sia ai prezzi di mercato sia al costo dei fattori. Nel primo caso, i flussi economici sono valutati utilizzando i prezzi di mercato. La valutazione al costo dei fattori è, invece, ottenuta sottraendo al valore precedente l'introito fiscale indiretto e i sussidi.