La determinazione dell'economicità dell'impresa
La determinazione dell'economicità dell'impresa richiede la messa in opera di sottili tecniche quantitative. Prima di inoltrarci nell'analisi è opportuno fissare alcuni concetti: in primo luogo quelli di flusso e di fondo. È inoltre importante chiarire che molte delle grandezze considerate nell'economia aziendale non sono date o direttamente misurabili, ma devono essere ottenute mediante delicati procedimenti di stima.
Flussi e fondi
In questa analisi ricorrono grandezze di natura diversa quali le grandezze-fondo, che consistono in valori riferiti a un momento dato, e le grandezze-flusso, che sono determinate dalle diverse combinazioni di fattori produttivi operate nell'azienda e misurate in un intervallo di tempo.
Sono esempi di fondo la consistenza patrimoniale, la consistenza delle scorte, la disponibilità di moneta. Sono esempi di flusso il reddito, l'investimento, la produzione. Le nozioni di flusso e di fondo sono collegate tra loro, in quanto il flusso non è altro che la variazione del fondo nell'intervallo di tempo. Quantità fondo e quantità flusso sono due aspetti connessi del divenire economico dell'impresa.
Valori stimati e congetturali
In materia di determinazione del reddito, come in tanti altri campi di ricerca e scientifici, si è spesso indotti a ricorrere a stime e a congetture sia perché non esiste un valore oggettivo, esterno, di riferimento (per esempio, nel nostro caso, un prezzo corrente di mercato), sia perché la misurazione diretta è impossibile o troppo costosa. Come vedremo, un importante esempio di grandezza congetturale è la quota di un costo pluriennale attribuita all'esercizio (ossia l'ammortamento). Le stime vengono usate, per esempio, per quantificare le rimanenze.
Tenendo presente queste definizioni, è ora possibile procedere nella determinazione delle grandezze richieste per verificare i criteri di economicità: il reddito di esercizio (flusso) e il capitale di funzionamento (fondo).