Inquinamento delle acque
Nel suo ciclo idrologico, l'acqua è interessata da svariatissime fonti di inquinamento, alcune dovute all'immissione diretta di sostanze contaminanti, altre all'ingresso indiretto nei corpi idrici di inquinanti provenienti dall'atmosfera e dal suolo.
Le cause di inquinamento idrico (v. tab. 21.2) sono principalmente dovute a effluenti urbani, industriali e agricoli non sottoposti a procedimenti di depurazione (come previsto nella maggior parte dei casi dalla legislazione), che interessano sia le acque superficiali sia le acque sotterranee o di falda. Specifiche forme di inquinamento delle acque sono quelle provocate da petrolio.
Le acque naturali possiedono un potere autodepurante, che si manifesta nella capacità di decomporre biologicamente (biodegradare) le sostanze organiche di provenienza animale e vegetale, e anche alcune sintetiche, oltre ai sali inorganici del fosforo e dell'azoto e a vari composti inorganici. Tale processo avviene in condizioni aerobiche e richiede la presenza di ossigeno, che i microrganismi trovano disciolto nelle acque. La richiesta di ossigeno è espressa da due parametri, detti domanda biochimica di ossigeno o BOD e domanda chimica di ossigeno o COD. Il BOD (da Biochemical Oxygen Demand) è la quantità di ossigeno (in mg/l) necessaria ai microrganismi per biodegradare le sostanze organiche presenti in uno scarico.
Il COD esprime la quantità di ossigeno necessaria per degradare sia le sostanze organiche ossidabili biologicamente, sia quelle non biodegradabili, ma che possono essere ossidate solo chimicamente e in tempi molto più lunghi. Se la richiesta di ossigeno di un corpo idrico è eccessiva, e quindi supera la capacità di riossigenazione, subentrano fenomeni putrefattivi, nel corso dei quali vengono liberate sostanze tossiche e/o maleodoranti: come conseguenza, si ha una degradazione dell'ecosistema acquatico e questo fenomeno si manifesta in misura accentuata nell'eutrofizzazione.
L'eutrofizzazione è un fenomeno connesso all'eccessivo apporto di sostanze nutrienti (in particolare fosfati e nitrati usati come fertilizzanti) in un corpo idrico. Ciò provoca un'abnorme proliferazione di vegetazione sommersa, la cui successiva decomposizione, che richiede un forte consumo di ossigeno disciolto, può compromettere la vita dell'ecosistema acquatico.