L'allattamento
Le indicazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità suggeriscono alle donne che intendono allattare al seno di attaccare il neonato entro mezz'ora-un'ora dal parto, anche se nei primi giorni la mammella produce solo piccole quantità di un latte particolare detto colostro e la montata lattea vera e propria (annunciata da una sensazione di turgore, calore e indolenzimento) si verifica solo dopo alcuni giorni, soprattutto se c'è stato un parto cesareo.
I vantaggi dell'allattamento al seno sono sia psicologici sia fisici: oltre a rafforzare la relazione madre-bambino e limitare il senso di separazione e perdita che caratterizza ogni parto, il latte materno è un alimento completo, sterile, pronto alla giusta temperatura e ricco di anticorpi che proteggono il bambino da infezioni soprattutto respiratorie e intestinali e da alcune forme allergiche; inoltre la suzione promuove la contrazione dell'utero e il suo ritorno alle dimensioni usuali e, comportando un notevole dispendio energetico, accelera il recupero della forma fisica della donna. Le controindicazioni vere all'allattamento al seno sono poche: gravi malattie materne (patologie del fegato, dei reni, del cuore, tumori, miopia grave, sieropositività per AIDS) o del neonato (prematurità importante, malformazioni o malattie nervose che impediscono la suzione, galattosemia). In questi casi e qualora la madre non voglia allattare, si ricorre all'allattamento artificiale con latti in polvere o liquidi adattati dal latte vaccino. Per quanto riguarda la frequenza dei pasti, i nuovi orientamenti per l'allattamento al seno suggeriscono uno schema "a richiesta" e non a orari fissi, nel rispetto della diversità delle esigenze sia fisiche sia psicologiche di ciascun neonato. In condizioni ottimali e nel periodo di massima produzione (3°-4° mese) la donna può arrivare a formare circa un litro di latte al giorno che, se non adeguatamente rimosso, può provocare ingorghi mammari e mastiti; anche una scorretta posizione nell'allattamento (suzione solo del capezzolo, anziché dell'intera areola) può provocare problemi alla mamma come la comparsa di ragadi.
Se durante l'allattamento si rende necessaria per la madre l'assunzione di farmaci per malattie intercorrenti, è necessario consultare il medico in quanto circa il 5% della dose assunta si ritrova nel latte assunto dal neonato; per quanto riguarda invece l'alimentazione, la donna che allatta dovrebbe aumentare l'introduzione di liquidi e assumere circa 600 calorie in più al giorno con una dieta semplice ed equilibrata, ricordando che i sapori forti (aglio, cipolla, asparagi, cavoli, peperoncino) influiscono anche sul sapore del latte e che sia gli alcolici sia la caffeina (tè, caffè, coca-cola) si ritrovano alle stesse concentrazioni.
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L'allattamento. Allattamento. Le donne che intendono allattare al seno dovrebbero attaccare il neonato entro mezz’ora-un’ora dal parto, anche se nei primi giorni la mammella produce solo il colostro e la montata lattea vera e propria si verifica dopo alcuni giorni.