bevanda ottenuta dall'infusione delle foglie opportunamente preparate della pianta del tè (Camellia sinensis o Camellia thea). Fra i componenti attive essenziali del tè si trovano: caffeina (erroneamente detta anche teina), tannino, sostanze proteiche, glicidi e, dopo il periodo di fermentazione, oli essenziali che conferiscono alla bevanda il tipico aroma. Anche i sali minerali occupano un posto importante (5%), soprattutto quelli di fluoro: infatti il tè può contribuire notevolmente al soddisfacimento del fabbisogno di questo elemento. Una tazza di tè contiene da 40 a 100 mg di caffeina (contro i 50-150 mg presenti in una tazzina di caffè): questa e le altre xantine (teobromina e teofillina) contenute in percentuali variabili sono responsabili dell'effetto nervino (cioè dell'azione eccitante sul sistema nervoso), della stimolazione cardiaca e dell'effetto diuretico, determinato da una riduzione del riassorbimento del sodio a livello renale. Secondo alcuni studi, i polifenoli contenuti nel tè avrebbero un'azione antinfiammatoria e di rafforzamento dei capillari, contribuirebbero a regolarizzare la funzionalità della tiroide e stimolerebbero la biosintesi dell'acido folico; infine, il tè potrebbe avere un effetto antiaterosclerotico, dal momento che sembra combattere l'innalzamento del tasso di colesterolo, dei trigliceridi e degli acidi grassi esterificati. Tuttavia l'uso abituale e frequente della bevanda è sconsigliabile a persone iperemotive, irritabili e sofferenti d'insonnia, agli ulcerosi e gastropatici in generale, ai cardiopatici, anche se la caffeina in esso contenuta sembra esplicare un effetto più blando e più diluito nel tempo che non quella del caffè. Perciò il consumo di tè nella prima infanzia non dovrebbe essere permesso con disinvoltura, soprattutto nelle ore precedenti il sonno. Il tè è molto indicato sia come bevanda da sorseggiare dopo un'intensa attività fisica, che abbia comportato un'abbondante sudorazione, per il suo contenuto in sali minerali; sia come tonico dell'intero organismo per il suo effetto sulla muscolatura liscia dei vasi.