Le tuniche

dahamcha-statua-gonnellino-tradizionale

Il gonnellino a pieghe di lino, comune già nell'Antico Regno, divenne l'abito preferito durante il Nuovo Regno. In questo periodo erano diffuse le tuniche lunghe con maniche e le camicie, che con il tempo divennero molto più ampie e comode.

Fu usata anche la tunica corta, senza maniche e con i bordi pendenti. Questi vestiti recavano ornamenti colorati e ampie cinture. I più elaborati erano gli abiti da cerimonia dei re, che spesso erano decorati con motivi simbolici. La moda femminile, che fino ad allora non aveva subito grandi cambiamenti, divenne più elegante e raffinata, grazie all'influenza del Vicino Oriente. I vestiti più popolari tra le donne egizie erano bianchi, anche se a volte presentavano altri colori. Gli abiti erano a due o più pezzi. Il capo esterno, di lino sottile, a pieghe e trasparente, si stringeva sul busto, mentre sotto si indossava la tunica tradizionale. Nel Periodo Tolemaico gli Egizi seguirono la moda greca, e a loro volta gli stranieri imitarono spesso gli abiti egizi. La forma del gonnellino reale rimase identica nel corso dei periodi dinastici, anche se con varianti e aggiunte di diversi elementi, soprattutto nel Nuovo Regno, a causa dell'influenza dei popoli stranieri, come per esempio i Siriani. I vestiti, in questo periodo, furono molto vistosi e vari, con una rapida evoluzione della moda. Tuttavia, durante la Bassa Epoca ebbe luogo una reazione contraria a queste mode proprie del Nuovo Regno: i faraoni adottarono costumi più sobri e nella moda vi fu un ritorno alla tradizione, che portò all'abbandono dei modelli sofisticati per rimpiazzarli con altri di foggia più antica. Molti di questi gonnellini in rilievo furono decorati persino con scene archetipiche egizie dei primi tempi storici. Le maniche corte e larghe lasciavano scoperte le braccia per poter sfoggiare oggetti di valore, come i braccialetti. Una cintura ampia fermava il gonnellino reale. Tra i monarchi del Nuovo Regno era di moda indossare una gonna lunga esterna di lino sottile molto trasparente. Nelle feste le donne indossavano lunghe tuniche con maniche corte ornate con frange o pieghe raccolte a forma di ventaglio. L'abito da cermonia era completato da gioielli, come collane, braccialetti, pettorali, e da sandali.

I vestiti della gente comune
Le persone che per vivere dovevano lavorare si vestivano in modo semplice e pratico. Contadini e artigiani utilizzavano calzoni dritti, sostenuti da una cintura larga, senza ricami né ornamenti. In diversi rilievi sono raffigurati anche servitori e contadini con i loro gonnellini di lino a pieghe. Pastori e barcaioli usavano vesti vellutate o, spesso, semplicemente una fascia o un pezzo di tela molto stretto con strisce che pendevano nella parte anteriore. Molti lavoravano nudi. Le ballerine indossavano abiti trasparenti. Le donne di servizio molto spesso indossavano soltanto una striscia di cuoio che passava tra le gambe. Durante l'Antico e il Medio Regno, le donne indossavano di solito la lunga tunica bianca aderente e sostenuta da bretelle. A volte alcuni di questi abiti erano annodati sul seno sinistro, coprendo solo una spalla, e lasciavano scoperto quello destro. Il tessuto più utilizzato in Egitto fu senza dubbio il lino, di cui esistevano molte qualità. Il suo colore tradizionale era il bianco, liscio, senza ornamenti. Il primo abito di lino di cui si ha notizia fu rinvenuto in uno scavo del Periodo Tinita e risale alla I dinastia. Le maniche corte e larghe del vestito erano adornate con pieghe a mo' di frange. Gli aristocratici che svolgevano funzioni sacerdotali e i sacerdoti sem portavano sulle spalle una pelle maculata di leopardo. Essa era conciata ma non cucita, e comprendeva le quattro zampe e la coda dell'animale. Durante l'Antico Regno, in occasione di feste, alcuni aristocratici usavano completare il loro abito con una pelle di felino. Questo capo di abbigliamento era usato già anticamente dai faraoni. Nelle cerimonie era indispensabile la parrucca arricciata, che aderiva perfettamente alla testa.