zodìaco
IndiceDefinizione
Sm. (pl. -ci) [sec. XIV; dal latino zodiăcus, dal greco zō(i)diakós (kýklos), propriamente, (cerchio) di figure animali, da zo(i)dion, dim. di zo(i)on, animale, immagine celeste]. Successione di costellazioni disposte lungo l'eclittica, tutte chiamate con il nome di creature viventi (tranne la Bilancia). Nel corso dell'anno il Sole attraversa, nell'ordine, a cominciare dalla primavera, le costellazioni Ariete, Toro, Gemelli, Cancro, Leone, Vergine, Bilancia, Scorpione, Sagittario, Capricorno, Acquario, Pesci. La costellazione di Ofiuco, che pure è attraversata dal Sole, non fa parte dello zodiaco. L'equinozio di primavera, una volta nella costellazione dell'Ariete (da cui il nome di primo punto d'Ariete), si è spostato, a causa della precessione, nella costellazione dei Pesci. Lo zodiaco trae origine dalla suddivisione, in uso tra gli astronomi babilonesi, dell'eclittica in 12 zone di 30º ciascuna, coincidenti con le costellazioni dello stesso nome.
Iconografia
Le più antiche rappresentazioni zodiacali sono dovute a Caldei e Babilonesi, mentre quelle egiziane sono assai tarde e già di influsso greco-romano (celebre lo zodiaco scolpito nel tempio di Hator a Dendera, ora al Louvre). Nel mondo classico si trovano raffigurazioni dello zodiaco su riproduzioni dell'intera sfera celeste, su planisferi o lungo le fasce a rilievo che circondano i cosiddetti globi zodiacali (Musei Vaticani). Le figurazioni più comuni sono quelle con i simboli zodiacali, di solito 12, raffigurati in piano, con disposizione circolare, ad anello, come per esempio nel disco del Museo di Brindisi o nell'anello zodiacale sorretto da Atlante del Museo di Villa Albani a Roma. Simboli e figure isolate dello zodiaco sono comuni in tutta l'età antica su rilievi, mosaici, pitture e monete. Il tema dei segni zodiacali fu assai frequente anche nel Medioevo (miniature di calendari, libri d'ore ecc.; rilievi nelle cattedrali di Tolosa, Chartres, Amiens, nel duomo di Ferrara, in S. Marco a Venezia) e nel Rinascimento (rilievi di Agostino di Duccio nel Tempio Malatestiano a Rimini; affreschi del Peruzzi nella Farnesina a Roma ecc.) .