tracheotomìa
sf. [sec. XIX; da trachea+-tomia]. Intervento chirurgico mediante il quale il condotto tracheale viene inciso e il lume del condotto viene messo in diretta comunicazione con l'esterno. L'incisione può essere verticale (tracheotomia inferiore) lungo la linea mediana del collo a iniziare dalla cartilagine cricoide fino al manubrio dello sterno, tagliando successivamente la cute, i tessuti sottocutanei e la parete anteriore della trachea; attraverso la breccia così ottenuta si introduce un'apposita cannula (cannula doppia per tracheotomia) che viene opportunamente fissata. La tracheotomia inferiore è attuata, per la sua semplicità, in tutti i casi urgenti di insufficienza respiratoria acuta, quali stenosi laringee o sottoglottiche da qualsiasi causa, paralisi, traumi cranici con perdita di coscienza, poliomielite, tetano, neoplasie laringee, ecc. A volte però, per particolare conformazione anatomica della regione e in rapporto alla posizione della stenosi o dell'ostacolo alla respirazione, l'incisione della trachea viene fatta più in alto, fra il margine inferiore della cricoide e il margine superiore dell'istmo della ghiandola tiroide (tracheotomia superiore), oppure sezionando l'istmo della tiroide (tracheotomia transistmica), o infine mediante incisura trasversa della trachea lungo un legamento interanulare (tracheotomia trasversa).