tètano
sm. [sec. XIV; dal greco tétanos, tensione, rigidezza delle membra]. Malattia infettiva acuta causata dalla tossina prodotta dal batterio Clostridium tetani, che genera spore molto resistenti nell'ambiente. Serbatoio dell'infezione sono gli animali erbivori, specialmente il cavallo, nel cui intestino il batterio si trova come ospite abituale: le spore vengono eliminate con le feci, contaminando il terreno e tutti gli oggetti che vengono in contatto con esso. Ci si infetta in caso di lesioni cutanee, anche lievi, provocate da oggetti contaminati. La spora passa alla forma vegetativa e rimane localizzata nella sede di ingresso, dove produce una tossina molto potente che va a legarsi ai neuroni delle corna anteriori del midollo spinale e ai motoneuroni del tronco encefalico, inibendo le sinapsi che regolano il movimento. La malattia si manifesta quindi con la contrazione continua di tutti i muscoli (paralisi spastica) a partire dai piccoli muscoli e con diffusione sino ai muscoli respiratori, cui può seguire il decesso. Attualmente, il tetano è molto raro, sia per la vasta diffusione della vaccinazione sia per la disponibilità del siero antitetanico per la profilassi passiva. Il tetano colpisce in genere tutti i Mammiferi domestici, più frequentemente gli equini; si verifica per lo più nei periodi umidi primaverili e autunnali e nei climi caldi, quando più diffuse sono le spore specialmente nei terreni concimati, nelle feci degli animali eccetera.