rivalutazióne
IndiceLessico
sf. [sec. XX; da rivalutare]. Atto ed effetto del rivalutare, anche fig.: rivalutazione di una materia prima; ha proposto una rivalutazione dell'arte barocca.
Economia
Incremento del valore esterno di una moneta nazionale, cioè aumento della sua parità di cambio rispetto all'oro e alle altre monete. Può essere determinata o dal meccanismo del mercato dei cambi, in regime di cambi fluttuanti, oppure essere frutto di un apposito provvedimento da parte delle autorità monetarie del Paese interessato. La rivalutazione interessa le monete di quei Paesi che, avendo una bilancia dei pagamenti permanentemente e fortemente attiva (le merci di tali Paesi, in altre parole, sono “eccessivamente competitive” sui mercati internazionali) e un saggio d'inflazione inferiore a quello degli altri Paesi, sono meta di trasferimenti finanziari a carattere speculativo. Essa ha quale conseguenza, a parità di altre condizioni, un aumento dei prezzi delle merci esportate e una diminuzione di quelli delle merci importate.
Economia aziendale
Particolare importanza riveste il problema della rivalutazione dei valori “storici” iscritti in bilancio, cioè di una loro rettifica in applicazione del principio di omogeneità dei dati contabili. Tale esigenza può nascere per motivi strettamente monetari, in conseguenza di perduranti ed elevati tassi di inflazione, ovvero per cause di natura economica, nel caso in cui cambi l'utilizzazione di beni strumentali all'interno della coordinazione produttiva o mutino le condizioni di mercato cui erano stati acquistati i cespiti. La rivalutazione, pur trovando in queste situazioni una chiara giustificazione economico-aziendale, è ammessa dal legislatore civilistico solo in presenza di norme speciali che ne disciplinino le modalità di calcolo e i limiti temporali di applicazione. In Italia, nel corso del sec. XX si sono susseguiti provvedimenti speciali in seguito a periodi di inflazione galoppante, che hanno disciplinato forme di rivalutazione per conguaglio monetario, cioè rivolte a eliminare le disomogeneità create da fenomeni di natura monetaria, senza mai permettere adeguamenti dei valori a fluttuazioni di origine economica. Tale orientamento del legislatore è essenzialmente dovuto a evitare il rischio di possibili annacquamenti di capitale, a danno della garanzia dei terzi che intrattengono rapporti con l'azienda. Dal punto di vista contabile le operazioni di rivalutazione originano un aumento virtuale e non reale del capitale netto aziendale, misurato dall'iscrizione di un'apposita riserva, spesso denominata “saldo attivo di rivalutazione monetaria”. § Rivalutazione delle immobilizzazioni (anche rivalutazione per conguaglio valutario), attribuzione di maggior valore agli impianti di un'azienda come conseguenza della caduta del potere d'acquisto della moneta. Qualora esista un fondo-ammortamento, questo viene rivalutato nella stessa misura del bene e la differenza risultante tra la rivalutazione del bene e quella del fondo corrispondente costituisce un incremento di capitale netto (saldo attivo di rivalutazione) che vale quale “riserva di capitale” e può essere adoperato per l'emissione di nuove azioni o per un aumento di quelle già in corso.